L’addio a Giovanni Sella "Non si può morire così, ci sono coscienze sporche"

L’omelia del parroco davanti alle istituzioni e il ricordo dell’89enne. L’appello della moglie Giuliana: "Non lasciate solo chi ha perso tutto".

L’addio a Giovanni Sella  "Non si può morire così,  ci sono coscienze sporche"

L’addio a Giovanni Sella "Non si può morire così, ci sono coscienze sporche"

"Giovanni era un uomo di poche parole, a ‘parlare’ erano i suoi occhi: contento di ricevere le mie visite, contento di pregare e desideroso di vivere. Nella mia mente risuonano ancora quelle poche, toccanti, parole pronunciate, come in una sorta di ritornello, della moglie: ‘Giovanni non meritava di morire così’. Nessuno merita di morire così, annegato nel proprio letto in un territorio considerato sicuro. Adesso, sono convinto che Giovanni continuerà a vivere e con la coscienza pulita. Sono altre le coscienze sporche, più sporche del fango che ha dovuto ingoiare Giovanni". È uno dei passaggi, forte, dell’omelia di don Claudio Gherghel, parroco di Sant’Agata sul Santerno durante i funerali di Giovanni Sella, 89 anni, ex barbiere del paese, celebrati a villa San Martino. Come purtroppo quella di tantissimi altri suoi concittadini, anche la sua abitazione, situata in via Martiri Baffè nella notte di mercoledì 17 maggio era stata travolta con violenza dalle acque del fiume Santerno a seguito della rottura degli argini. Quella notte Sella, che era infermo, rimase intrappolato nel suo letto al piano terra. A nulla valsero gli immani sforzi della moglie di trarre in salvo il compagno di un’intera vita. Rimasta accanto al marito fino a quando il livello delle acqua lo aveva consentito, la donna, ormai stremata, era salita al primo piano. A salvarla, da una finestra, erano stati i stati i vigili del fuoco, i quali purtroppo non avevano potuto far nulla per salvare Giovanni Sella.

Ieri erano presenti il sottosegretario alla Cultura, Lucia Borgonzoni, il prefetto Castrese De Rosa, i sindaci di Sant’Agata e Lugo, Enea Emiliani e Davide Ranalli, i vertici locali di Carabinieri, Polizia, Finanza, Vigili del Fuoco e una folta rappresentanza della Protezione Civile della Lombardia. Rivolgendosi alle autorità, la moglie, Giuliana Bordini, ha ringraziato di ‘vero cuore’ tutti coloro che in questi terribili giorni si sono prodigati: "Non mi resta più nulla – ha detto tra le lacrime, ma con grande dignità – . Siete stati tutti meravigliosi. Vi prego però di fare qualcosa, non solo per me, ma per tutti coloro che hanno perso tutto, in particolare gli anziani soli".

Al termine Giovanni Sella è stato sepolto temporaneamente a Villa S. Martino, in attesa di poter raggiungere la sua Sant’Agata, dove riposa anche il figlio Giorgio, scomparso a causa di una leucemia. Prima di morire – hanno ricordato ieri alcuni parenti – il figlio lasciò ai genitori una sorta di testamento, indicando una serie di viaggi, tra cui Spagna e Costa Azzurra, che gli stessi avrebbero dovuto fare nel corso della loro vita: "Un desiderio che la coppia ha esaudito, raggiungendo tutte le mete indicate dal figlio".

Luigi Scardovi