Lafert (ex Icme), rinnovato il contratto integrativo aziendale

Premio di risultato aumentato del 30%, parificazione del salario fisso mensile con Bologna e aiuti ai genitori.

Nei giorni scorsi, dopo un percorso democratico di consultazione di tutti i lavoratori, è stato siglato l’accordo integrativo 2023-26 alle organizzazioni sindacali Fim e Fiom di Venezia, Fiom di Bologna e Fim, Fiom e Uilm di Lugo (Ra) con le rispettive Rsu. I lavoratori ex Icme, confluiti da gennaio 2023 in Lafert spa, fanno ora parte di un grande gruppo che conta oltre 900 lavoratori nei siti produttivi di San Donà di Piave, Noventa di Piave, Bologna e Fusignano.

La trattativa è stata portata avanti nonostante una situazione di riduzione dei carichi di lavoro del sito produttivo di Fusignano, coperta da cassa integrazione, che impatta tuttora sui lavoratori romagnoli per circa 68 giornate al mese. "Fondamentale per il buon esito della trattativa – fanno sapere in una nota Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil – sono state la conoscenza e la collaborazione fra i lavoratori di tutti i siti produttivi, dei funzionari sindacali dei territori coinvolti e soprattutto la solidarietà, messa in campo dai lavoratori dei siti produttivi principali a favore dei colleghi di Fusignano e Bologna, che ha permesso a questi ultimi di parificare i trattamenti, in particolare quelli economici, con i colleghi veneti".

In sintesi, l’accordo prevede l’aumento del 30% del valore del Premio di Risultato (Pdr) che passa da 1.650 a 2.150 euro, inoltre la maturazione e parificazione del salario fisso mensile in busta paga per i lavoratori dei siti di Bologna e Fusignano, che in quattro anni arriverà da poche decine a 198 euro mensili al livello D2, poi la regolamentazione del lavoro part time per le neo mamme, la flessibilità degli orari lavorativi in caso di esigenze scolastiche dei figli o di salute di un familiare, inoltre 30 ore di permessi retribuiti aggiuntivi in caso di visite mediche specialistiche per i lavoratori o per i figli e in caso di necessità per inserimento dei figli al nido o scuola materna, poi l’istituzione di borse di studio per i figli dei lavoratori e integrazione salariale del 20% oltre al trattamento Inps per chi usufruisce del congedo parentale e, infine, un bonus nascite di 250 euro.

"A Fusignano – concludono nella nota Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil – l’attenzione rimarrà alta per seguire la strategia aziendale che dovrà portare al pieno recupero del potenziale di produttività, all’aggiornamento delle linee che permettano di avere prodotti più moderni e vendibili sul mercato globale e ai livelli occupazionali".