L’allarme di Coldiretti: "A Riolo Terme è tornata la calamità delle cavallette"

L’associazione di categoria: "Sciami più numerosi del 2022, sono più dannosi della grandine". Colpiti soprattutto erba medica e foraggio ma anche cereali

L’allarme di Coldiretti: "A Riolo Terme è tornata la calamità delle cavallette"

L’allarme di Coldiretti: "A Riolo Terme è tornata la calamità delle cavallette"

Arrivano le cavallette a dare il colpo di grazia a un 2023 disastroso per l’agricoltura ravennate, flagellata da alluvione edventi estremi. Da alcuni giorni, probabilmente per via delle temperature elevate registrare nel mese di luglio e a causa della scarsa piovosità che ha favorito la proliferazione massiva dell’insetto, intere vallate del Comune di Riolo Terme sono invase da sciamo di cavallette.

A farne le spese, come peraltro già avvenuto nell’estate 2022 sempre nel medesimo territorio, sono in particolare le coltivazioni di foraggio e soprattutto l’erba medica da seme. "Già l’anno scorso l’invasione fu disastrosa – spiega Massimiliano Dalmonte, coltivatore riolese di erba medica – e i raccolti furono decisamente scarsi, ora purtroppo direi che è anche peggio perché gli sciami sono ancora più numerosi e fanno più danni della grandine".

"Questa calamità, chiaramente legata agli sfasamenti climatici – commenta il direttore di Coldiretti Ravenna, Assuero Zampini – sta mettendo in ginocchio gli agricoltori di un’intera vallata, ma forte è il rischio che, senza interventi mirati, l’invasione si estenda anche alle vallate vicine". A oggi, infatti, l’unica speranza è riposta nei predatori naturali, come gli uccelli, che potrebbero aiutare a contenere le popolazioni di locuste che stanno devastando tutto quello che trovano sul loro cammino, oltre alla medica anche cereali e ortaggi. "Con i raccolti di foraggio a rischio – aggiunge – i danni potrebbero estendersi anche agli allevamenti e alle aziende zootecniche di collina e montagna che solitamente si approvvigionano in zona e che in mancanza di materia prima per alimentare gli animali sarebbero costrette a rivolgersi altrove con aggravio di costi". Coldiretti ha avviato un monitoraggio con censimento dei vari focolai per sollecitare l’intervento degli enti locali.