L’arrivo della nave Geo Barents: "Questa è la nostra solidarietà"

Approdati ieri a Porto Corsini 336 migranti, mai così tanti in Emilia Romagna in una sola volta. Il sindaco: "Nel 2016 la Lega protestò contro 26 richiedenti asilo a Marina Romea. Oggi dov’è?".

L’arrivo della nave Geo Barents: "Questa è la nostra solidarietà"

L’arrivo della nave Geo Barents: "Questa è la nostra solidarietà"

L’ormeggio alle 7.40 del mattino, quando già dalla nave facevano capolino i primi volti dei migranti - 336 in totale, 34 sono i minorenni - che erano a bordo della Geo Barents (nave della Ong Medici Senza Frontiere), arrivata ieri a Porto Corsini alla banchina Terminal Crociere. Non era mai sbarcato un numero così elevato di migranti in Emilia Romagna. E la macchina dell’accoglienza, non ha tradito, garantendo a tutti assistenza e un, per quanto possibile, conforto, perché queste persone hanno alle spalle situazioni problematiche nei propri paesi d’origine.I primi migranti sono scesi sul molo alle 8.40, infreddoliti, indossando la mascherina, con una coperta sulle spalle. Prima dell’approdo erano stati distribuiti loro ciabatte, altre coperte e scarpe (sulla nave sono a saliti i medici dell’Usmaf, 188 e volontari della Croce Rossa Italiana).

C’è chi si guarda intorno incuriosito, a molti le gambe tremano, una donna saluta con un abbraccio e un bacio un operatore di Medici senza frontiere. A primi a scendere sono stati i migranti con patologie, una donna in gravidanza e i minori non accompagnati, poi i nuclei familiari. "Le condizioni generali sono buone", spiega una nota del prefetto. I 336 migranti sono stati poi portati al Pala De André per le visite mediche in 6 ambulatori attrezzati, triage infermieristico, tamponi covid, seguiti dai colloqui con i servizi sociali e mediatori ed adempimenti di polizia con fotosegnalamento. I primi a lasciare Ravenna saranno i 112 destinati a Bologna per essere poi ripartiti tra le varie province dell’Emilia Romagna, a Ravenna ne resteranno 10 accolti nei vari Cas compreso 1 minore non accompagnato, poi i 112 destinati alla Lombardia e poi i 112 per la Toscana con pullman organizzati dalla Prefettura. Le operazioni sono andate avanti tutti la giornata, incluse le ore notturne, così da concludere screening sanitari e adempimenti sociali e di polizia.

"Una macchina organizzativa che dopo 7 sbarchi ha dimostrato di saper garantire accoglienza dignitosa e tanta solidarietà", ha affermato il prefetto Castrese De Rosa. Che il settimo sbarco in città - "complessivamente sono stati accolti 734 migranti", dichiara, numeri alla mano, il prefetto Castrese De Rosa - sia anche una questione politica lo esplicita il sindaco Michele de Pascale, presente sul posto insieme a vari rappresentanti istituzionali (tra questi gli assessori Gianandrea Baroncini e Federica Moschini). L’accoglienza garantita dal territorio ravennate, argomenta il primo cittadino, è un modo "per contrapporre umanità a disumanità, organizzazione a disorganizzazione".

Una macchina, quella organizzativa (circa 200 le persone coinvolte), che rappresenta "l’orgoglio del nostro territorio", ma alla quale non si possono chiedere sforzi continui, come ha sottolineato anche la Regione. Ed è su questo tasto che insiste de Pascale: "Nel 2016 a Marina Romea la Lega Nord organizzò una manifestazione contro l’arrivo di 26 migranti. E oggi tutti zitti. Serve serietà. E le bugie stanno a zero". Nel 2016 il Carroccio organizzò un presidio davanti all’hotel Solaria per protestare contro l’invio nel ravennate di 26 richiedenti asilo. "Oggi Ravenna mette in campo un’altra Italia, fatta di solidarietà", ribadisce de Pascale. "Di fronte a un Governo che diceva di voler chiudere addirittura i porti e si trova invece a gestire in maniera improvvisata gli arrivi e l’accoglienza, lasciando spesso soli i territori- dicono il presidente della Regione Stefano Bonaccini e l’assessore Igor Taruffi -, l’Emilia-Romagna, come sempre, risponde con i fatti. Perché la solidarietà fa parte di ciò che siamo, e rappresenta un valore irrinunciabile".

Luca Bertaccini