"Lascerò opere pubbliche e conti a posto"

Le parole del sindaco Ranalli a pochi mesi dalla fine del mandato: "Il mio futuro? Non escludo di allontanarmi dalla politica"

"Lascerò opere pubbliche e conti a posto"

"Lascerò opere pubbliche e conti a posto"

Ultimo "resoconto" di fine anno, per il sindaco Davide Ranalli, dopo il mandato decennale che scadrà nel giugno prossimo. "Sono stati anni molto intensi – ha dichiarato – scanditi, a livello personale, da una prima fase caratterizzata da una sorte di soggezione provata nei confronti del ruolo che andavo a ricoprire, acuita dalla giovane età. Dieci anni in cui ho imparato moltissimo e che mi hanno cambiato". Trasformazione è la parola chiave, usata anche per definire le nuove prospettive "sul centro pensato come territorio ampio e diffuso, inclusivo rispetto alle frazioni, caratterizzato da una certa vivacità" sul quale, ovviamente, hanno inciso gli eventi degli ultimi anni, dal Covid all’alluvione del maggio scorso. "Dieci anni – ha aggiunto – vissuti con grande intensità e con la consapevolezza dell’importanza di un governo capace di dialogare con tutti. Dieci anni in cui il posizionamento della nostra città si è anche elevato di rango grazie ai traguardi prestigiosi raggiunti come l’arrivo dell’Università".

Gli interventi principali riconducibili alla trasformazione in atto, comprendono ambiti diversi, dall’approdo del Ravenna Festival, sul fronte culturale, alla definizione di interventi risolutivi rispetto a situazioni a lungo dibattute come la realizzazione del nuovo auditorium o l’utilizzo dell’area dell’ex acetificio Venturi, in cui, a fianco della parte commerciale si sta completando il trasferimento degli uffici del welfare e nei prossimi mesi saranno avviati i lavori della casa della comunità comprensiva del Cau. Il PNRR post Covid ha dato una mano portando risorse per completare ad esempio il polo scolastico Corelli, dove i lavori per la realizzazione del nuovo nido chiuderanno probabilmente fra un anno, mentre i fondi nazionali o raccolti da enti, messi in campo per arginare i danni provocati dall’alluvione hanno permesso fino ad ora di ripristinare l’asilo Capucci pronto dall’8 gennaio e di riaprire la provinciale Fiumazzo.

"Ora la nostra priorità è di lavorare insieme al Governo per fare si che ai cittadini siano ristorati tutti i danni – ha continuato –. Quello che lascio è sicuramente un bilancio più solido di quello ereditato che gode al suo interno di una espansività finanziaria importante e contiene interventi e opere pubbliche che, se confermate, saranno in grado di cambiare il volto della città".

Da giugno in poi, quello che attende l’attuale sindaco è un ruolo che "potrebbe portarmi lontano dalla politica". In tempo di bilanci c’è anche spazio per i ripensamenti e per i consigli. "Se potessi tornare indietro non ripeterei certi atteggiamenti che a volte ho assunto nei confronti di chi non la pensava come me". Una spina nel fianco che resta è il decoro urbano "che non è come avrei voluto. Nei prossimi 6 mesi non verrà meno l’impegno per fare tutto ciò che è possibile fare" e nei confronti del centro destra, in vista della campagna elettorale alle porte, parole positive. "Sto percependo che il centro destra ha una classe dirigente degna di essere chiamata tale, fatta di giovani appassionati e colti, in grado di aprirsi verso la società. La sfida per il centro sinistra è di cercare figure altrettanto inclusive. Il centro destra ha fatto una operazione intelligente. Non voterei quei giovani, ma andrei al cinema con loro".

Monia Savioli