"Lavori anche in aree private per la linea Faentina"

L’annuncio del commissario per la ricostruzione post-alluvione Figliuolo durante il sopralluogo di ieri tra Brisighella, Casola e Riolo

"Lavori anche in aree private per la linea Faentina"

"Lavori anche in aree private per la linea Faentina"

La struttura commissariale si farà carico degli interventi sulle aree private in cui insistono frane che minacciano la ferrovia Faenza-Firenze, interrompendone spesso la circolazione. È la novità maggiore fra quelle comunicate ieri dal commissario per la ricostruzione post-alluvione Francesco Paolo Figliuolo, protagonista di un lungo sopralluogo sulle aree collinari e montane del Faentino che in occasione degli allagamenti del 2023 sono state più colpite dalle frane. Al suo fianco i sindaci di Brisighella, Riolo Terme e Casola Valsenio, il presidente della provincia Michele de Pascale, l’assessore regionale ai Trasporti Andrea Corsini e la senatrice e vicesindaca di Brisighella, Marta Farolfi. "Metterremo in sicurezza quelle frane – ha precisato Figliuolo –, è stato predisposto un emendamento ad hoc che verrà approvato a breve dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Le Ferrovie saranno fra i soggetti attuatori di quegli interventi".

All’incontro nel municipio di Brisighella il commissario ha spiegato che verranno accolte le richieste dei comitati alluvionati sulle attuali limitazioni all’edilizia libera, ma con un punto fermo: "La struttura commissariale non può avallare abusi edilizi". Tema su cui gli enti locali hanno chiesto dei distinguo "è la pena ad essere sproporzionata – ha ribattuto il presidente della Provincia, Michele de Pascale –. La revoca del 100% del contributo in caso di difformità edilizia è un qualcosa di abnorme. Per le difformità sanabili occorre una normativa ad hoc: ai cittadini vanno dati sei mesi di tempo per sanare eventuali difformità edilizie, pena la restituzione di una parte del contributo. La revoca dell’intero ammontare deve essere un’extrema ratio riservata solo agli abusi edilizi non sanabili". Su quest’ultimo punto la struttura commissariale sembra però di altro avviso: "Riteniamo che prima si debbano sanare le difformità, e che solo a quel punto si possa procedere con i lavori".

Commissari e amministratori, guidati dal sindaco Pederzoli e dalla senatrice Farolfi, si sono poi spostati lungo le vallate del Lamone e del Senio colpite dai maggiori movimenti franosi, prima alla base del Monticino, e poi al passo della Valletta, divorato dall’alluvione. L’intervento, da quattro milioni di euro, seguirà un procedimento particolare che verrà messo in campo anche in un altro punto critico, e cioè in corrispondenza della voragine che si è aperta sotto la provinciale Brisighellese poco più a nord dell’abitato di San Cassiano: "Si tratterà di ancorare dei piloni in acciaio alla roccia sottostante il terreno – ha spiegato de Pascale – sui quali poggerà la nuova strada. L’obiettivo è fare in modo che dinanzi a piogge come quelle dello scorso maggio la strada possa rimanere al suo posto anche dinanzi al franare a valle della componente terrosa". Non tutto però sorgerà esattamente dov’era e com’era: a Borgo Rivola si è deciso di creare una variante proprio in corrispondenza dell’abitato, nella quale deviare il traffico della provinciale Casolana; l’accesso al paese, attraverso i caratteristici due tornanti, diventerà limitato ai residenti. I progetti esecutivi verranno redatti tra fine di marzo e aprile. Intanto ieri il generale Figliuolo ha fatto un’ultima tappa a Faenza, allo Sportello di assistenza per le pratiche per la richiesta dei rimborsi.

Filippo Donati