Le nuove scuole di Ponte Nuovo: "Un progetto che parte da lontano. Cantiere finito entro il 2026"

Il plesso sorgerà tra via 56 Martiri e via del Pino e servirà ad assorbire i due istituti Ceci e Gulminelli. Il sindaco ai bambini: "Progetto che nasce da un risarcimento", 9 milioni di fondi Pnrr più 4,8 del Comune.

Le nuove scuole di Ponte Nuovo: "Un progetto che parte da lontano. Cantiere finito entro il 2026"

Le nuove scuole di Ponte Nuovo: "Un progetto che parte da lontano. Cantiere finito entro il 2026"

La nuova scuola elementare di Ponte Nuovo sorgerà tra via 56 Martiri e via del Pino: il progetto definitivo è pronto, l’area è stata consegnata alla ditta che si è aggiudicata i lavori, quindi il cantiere è pronto a partire per concludersi entro il 2026. Ieri mattina nell’attuale scuola sono stati i progettisti dello studio LDA.iMdA Architetti Associati, insieme al sindaco Michele de Pascale, a spiegare come sarà il nuovo plesso che si svilupperà su una superficie coperta di 2.540 metri quadri e avrà a poca distanza, sul lato Ovest, una nuova scuola dell’infanzia. Davanti a loro decine di piccoli studenti hanno ascoltato in silenzio per poi scatenarsi in una ridda di domande appena finita la presentazione.

L’intervento, del valore di 14 milioni, è stato finanziato con fondi Pnrr per 9.130.000 euro e con risorse comunali per 4.870.000 euro. La nuova primaria consentirà agli studenti di Ponte Nuovo di riunirsi in una sola scuola, mentre ora sono divisi tra la Ceci e la Gulminelli, in una ci sono prime e seconde, nell’altra terze, quarte e quinte. Gli studenti si sono informati sulle aule, sulla palestra, sugli spazi all’aperto, sui tempi di realizzazione, preoccupati che si demolisse la vecchia scuola prima che fosse pronta la nuova. I corsi nel nuovo plesso saranno tre per un totale, con classi di 25 studenti, di 375 alunni. La palestra, progettata secondo la normativa Coni, con campo da basket/pallavolo regolamentare, tribuna per 99 spettatori e spogliatoi, omologabile per competizioni di basket e pallavolo delle squadre locali e per lo svolgimento di altri sport, potrà essere utilizzata anche in orario extrascolastico, e l’accesso potrà avvenire autonomamente dall’esterno.

"Questa scuola - ha detto a un certo punto il sindaco - nasce grazie a un risarcimento. Chi di voi sa dirmi cosa significa ‘risarcimento?", ha chiesto ai bambini. E di fronte a qualche braccio alzato, ascoltando le risposte, ha ricordato il Covid, i mesi di sofferenza, le mascherine obbligatorie,- "con quelle a scuola non si riusciva neanche a parlare" ha detto uno studente - , spiegando cosa sono i finanziamenti del Pnrr. "Da decenni – ha aggiunto – gli abitanti di Ponte Nuovo, tutti non solo quelli che hanno figli, ponevano il problema della scuola, per questo il progetto che oggi si realizza parte da lontano. Ed è importante che l’intera comunità di questo quartiere così popoloso e vivo si sia occupata di qualcosa che non riguardava tutti direttamente". L’edificio, diviso in cinque blocchi autonomi, è a due piani e i blocchi sono collegati da un connettivo che ruota attorno a una corte centrale con uno spazio verde. La didattica sarà concentrata sulla parte esposta ad est mentre i blocchi mensa e cucina sono ad ovest. Gli ingressi principali sono due: uno al plesso didattico e alla mensa/biblioteca da via Dismano e l’altro, autonomo alla palestra, da via 56 Martiri.

"Si tratta – conclude il sindaco - di un progetto innovativo e sostenibile e di una grande operazione di rigenerazione urbana perché la realizzazione della nuova scuola avverrà praticamente a saldo zero tra le superfici demolite delle scuole Ceci e Gulminelli e quella della nuova primaria, e a saldo positivo per quanto riguarda la sostenibilità, data in particolare la grande attenzione al risparmio energetico". Al posto delle due primarie attuali verranno realizzati due parchi pubblici mentre gli spazi che oggi ospitano il nido e la materna, che saranno trasferite in un nuovo plesso il cui progetto esecutivo, nell’ambito di un bando statale con il coinvolgimento di Inail, verrà presentato entro la fine dell’anno, diventeranno spazi per la comunità.

Annamaria Corrado