"Lega Costruzioni Apistiche, una ventina di lavoratori a rischio"

Fiom Cgil e Rsu proclamano sciopero di 8 ore all'azienda Lega Costruzioni Apistiche Srl a Faenza per protestare contro la crisi economica e la perdita di posti di lavoro.

Fiom Cgil e Rsu aziendale hanno proclamato uno sciopero di 8 ore per la giornata di oggi, nell’azienda Lega Costruzioni Apistiche Srl, storica realtà metalmeccanica faentina specializzata nella produzione e nella commercializzazione di prodotti per l’apicoltura. Lo sciopero sarà accompagnato da un presidio dalle 8 alle 9 davanti alla sede dell’azienda in via Maestri del lavoro a Faenza.

"Risale al 2017 l’ultimo bilancio chiuso in utile, a cui si sono susseguite solo perdite di esercizio" si legge in una nota firmata da Andrea Mingozzi della Fiom Cgil Faenza. E ancora: "Il 2023 è stato l’anno peggiore, partito malissimo e chiuso ancora peggio. Fiom Cgil e la Rsu aziendale hanno sempre evidenziato forti preoccupazioni per quanto riguarda l’andamento aziendale e la situazione economica finanziaria. La direzione aziendale ha sempre minimizzato, fino a quando non è più stato possibile negare l’evidenza. Durante lo scorso autunno, l’azienda ci ha riferito di essere in forte difficoltà, mancava la liquidità per le normali attività aziendali e ciò induceva una parte significativa del personale a dimettersi, assottigliando i livelli occupazionali da 42 a 25 dipendenti circa. Di fatto, viene messa in discussione l’esistenza dell’azienda e si apriva lo stato di agitazione sindacale. Tuttavia, a dicembre 2023, l’azienda comunica al sindacato e al personale, il forte interesse per l’acquisizione dell’azienda da parte di una piccola società del settore con sede a Faenza. Si tratta di Acme 21. Vengono avviate le interlocuzioni al fine di garantire la continuità aziendale e la piena occupazione". Ma "alle parole non seguono i fatti. Di fatto Acme 21 all’inizio del mese di aprile non è più un interlocutore. Purtroppo, si è perso tempo preziosissimo che ha fatto desistere anche altri eventuali imprenditori che nel frattempo si erano fatti avanti". Ad oggi l’azienda è fortemente indebitata e i lavoratori non hanno più la sicurezza del posto di lavoro.