L’Ercole incoronato torna a Palazzo Milzetti

Il dipinto è stato ricollocato sulla volta della sala dell’edificio. La direttrice Elena Rossoni: "Realizzato un intervento conservativo".

L’Ercole incoronato  torna a Palazzo Milzetti

L’Ercole incoronato torna a Palazzo Milzetti

L’Ercole incoronato davanti alla Sapienza è tornato da poche ore ad essere incastonato nella volta della sua sala a Palazzo Milzetti. Si tratta del maggiore e sostanzialmente unico intervento di grande portata che abbia visto protagoniste le sale del palazzo di via Tonducci fin dalla sua acquisizione ministeriale e dalla successiva trasformazione in Museo nazionale dell’Età Neoclassica in Romagna: "Quello in corso è un intervento conservativo – spiega la direttrice di Palazzo Milzetti Elena Rossoni – volto a restituire al palazzo quello che era il suo vero volto al tempo in cui Felice Giani terminò il suo lavoro qui". L’ovale – dalle dimensione colossali di due metri per due metri e settanta – era infatti già presente sulla volta di quella che sarebbe diventata nota come Sala di Ercole al tempo in cui Giani, assistito da Gaetano Bertolani, completò il suo ciclo di affreschi: è un caso unico in cui Giani, autore eccezionalmente prolifico, riutilizzò per un suo ciclo decorativo un’opera già presente in loco. Il dipinto sarebbe poi stato venduto nel Novecento. Dopo una serie di passaggi di proprietà è arrivato l’anno scorso fra le mani di Alfonso Archi, che lo ha donato alla direzione regionale dei musei dell’Emilia Romagna. "Ringraziamo sia lui che la storica dell’arte Marcella Vitali, alla quale va il merito di avere individuato il dipinto in una collezione privata nel 2015". La ricollocazione del dipinto sulla volta, a quasi un secolo dalla sua rimozione, ha avuto luogo nelle scorse ore grazie alle esperte del laboratorio S.o.s. Art, sotto gli occhi della direttrice Rossoni, dell’architetta Maria Luisa Masciopinto e della restauratrice Elena Arlotti: un’operazione estremamente delicata, realizzata grazie a impalcature, corde e carrucole, conclusasi felicemente con la fissazione al soffitto della struttura in legno che sorregge la tela, grazie ai giunti originali.

Il dipinto – il cui nome completo è ‘Ercole incoronato davanti alla Sapienza, alla Fama, alla Fatica e al Merito che scaccia il Peccato’ – ad oggi è opera di un anonimo: "Si tratta presumibilmente di un autore attivo in Emilia nella seconda metà del ‘600, specializzato nell’arte sacra. Notiamo infatti come abbia trattato un soggetto mitologico con tratti e forme tipiche della raffigurazione di ispirazione biblica, in particolare nelle fattezze della Sapienza, prossime a quelle di una Madonna, ma anche nella presenza di alcuni putti a coronamento della scena". Le ricerche messe in campo per identificare l’autore sono state intense, ma non hanno condotto, almeno per il momento, a un risultato definitivo.

"Quel che appare certo è che non si tratta, come inizialmente si era ipotizzato, di un autore del ‘500 veneto. I toni sono più cupi rispetto a quelli spiccatamente rinascimentali". La sala gode comunque di tutt’altra luce rispetto a quella cui si era abituati: la tela novecentesca degli ‘Angeli in volo’, dai tratti Art nouveau, appariva infatti incoerente con le vicine decorazioni.

La nuova veste della Sala di Ercole di Palazzo Milzetti - edificio che si trova via Giulio Cesare Tonducci, 15, - verrà presentata ufficialmente al pubblico venerdì 12 aprile alle 17: l’evento sarà anticipato, il 5 aprile, sempre alle 17, dalla presentazione della pubblicazione degli Atti delle due giornate di studio che si sono svolte a Palazzo Milzetti nell’autunno 2023, in onore dei duecento anni dalla morte di Felice Giani.

Filippo Donati