L’inverno delle sindromi influenzali: "Ma pochi si vaccinano per il covid"

L’Igiene pubblica dell’Ausl ritiene plausibile lo scenario del ’doppio picco’ attorno alle festività. Angelini: "Da un paio di settimane aumento dei sintomi, con febbre anche alta, mal di gola e raffreddore".

L’inverno delle sindromi influenzali: "Ma pochi si vaccinano per il covid"

L’inverno delle sindromi influenzali: "Ma pochi si vaccinano per il covid"

Influenza, covid. E ora pure l’allarme dalla Cina delle polmoniti tra i bambini. Il freddo è arrivato, e con lui le malattie di stagione. Il compito di studiare la curva dei contagi e prendere provvedimenti per limitarli è del dipartimento di Igiene e Salute pubblica dell’Ausl Romagna, diretto da Raffaella Angelini.

Angelini, si dice che tra covid e influenza quest’anno ci sarà un ’doppio picco’ attorno a Natale. Uno scenario plausibile?

"Sì. È partito il sistema di sorveglianza delle sindromi simil influenzali, gestito con medici sentinella, e da un paio di settimane si vede un aumento nella curva della sintomatologia".

Covid o influenza?

"È possibile che siano entrambe, così come è possibile ora ci sia solo il covid e che l’influenza cominci più avanti, e quindi ci si può benissimo aspettare un doppio picco. L’importante è che soprattutto fragili gli anziani si vaccinino per entrambe".

Come sta andando la campagna vaccinale?

"Quella per l’influenza come l’anno scorso, non male. Non sono più i tempi d’oro in cui si vaccinava il 75% dei fragili, ora si arriva al 65%, ma va bene. La campagna contro il covid invece va a rilento, nonostante un’accelerazione nelle ultime settimane".

Ovvero?

"Circa il 20% di chi che si vaccina per l’influenza si protegge anche contro il covid, nonostante siano proposti insieme. In Romagna da ottobre abbiamo eseguito 31.310 vaccinazioni contro il covid: 13.373 nel Ravennate, 5.279 nel Forlivese, 5.577 nel Cesenate, 6.624 nel Riminese e 457 tra persone residenti fuori dalla Romagna".

Come mai?

"Non lo so. Forse pensano che il covid non faccia più paura, ma è comunque una forma simil influenzale pesante, specialmente per chi ha già altre patologie. Se uno si è già vaccinato in passato senza problemi non capisco perché non lo faccia ora".

Ora c’è stato un aumento nelle vaccinazioni anticovid

"Sì, dobbiamo adeguare l’offerta di posti al Cup per rispondere a tutti. Penso che in generale si sia ricominciato a parlarne e le persone si siano spaventate".

Quali sono i sintomi?

"Febbre anche alta, sintomi nelle alte vie respiratorie come mal di gola, tosse e raffreddore, stanchezza... I sintomi di una normale influenza ma è covid, non va sottovalutato".

Solo i fragili ora possono vaccinarsi?

"Sì, gli over 60 e coloro che hanno patologie croniche, gli stessi a cui si rivolge il vaccino antinfluenzale. Probabilmente più avanti la vaccinazione sarà aperta a tutti".

Infine pensa che si presenterà anche qui il picco di polmoniti che si è visto in Cina?

"In Cina si è osservato un aumento nelle ospedalizzazioni dei bambini con la polmonite. L’Oms ha chiesto spiegazioni e ciò che è emerso è che non c’è un nuovo agente patogeno, ma quanto sta accadendo viene attribuito al fatto che in Cina le misure anticovid sono state mantenute più a lungo ed è il primo inverno senza mascherine. Noi l’anno scorso abbiamo visto un aumento nei casi di virus respiratorio sinciziale che ha più o meno la stessa causa: per anni le malattie non hanno circolato e i bambini non le hanno incontrate".

Sara Servadei