Lo sport ravennate che sarà. Calcio, il passaggio di proprietà

Poi le ambizioni rinnovate del volley maschile e del basket. E il nodo palazzetto

Lo sport ravennate che sarà. Calcio, il passaggio di proprietà

Lo sport ravennate che sarà. Calcio, il passaggio di proprietà

È un 2024 di sfide avvincenti quello che attende lo sport ravennate. Il ridimensionamento degli ultimi anni delle tre squadre di punta (calcio, basket e volley maschile) ha confermato che, per scaldare i cuori giallorossi, non conta troppo la categoria, quanto vincere. Dopo i necessari assestamenti post retrocessione, soprattutto Ravenna Fc e Consar volley stanno risvegliando un po’ di entusiasmo fra gli appassionati. Al 3° campionato consecutivo di serie D, il Ravenna sta viaggiando in vetta alla classifica da 4 mesi. La prospettiva di un ritorno fra i professionisti ha contribuito a riportare al Benelli qualche centinaia di sportivi e tifosi in più rispetto alla media. Il 2024 del calcio cittadino sarà anche l’anno del passaggio di proprietà, da Brunelli a Cipriani. L’incognita più grande è quella relativa ai programmi. Fino al 30 giugno, bocche cucite. Dal 1° luglio, a prescindere dall’esito del campionato in corso, Ignazio Cipriani risponderà alla domanda che ormai tutti si fanno: quali sono le ambizioni? La serie C manca dal 2020; la serie B dal 2008; la serie A da sempre. Il Porto Robur Costa, dopo 11 anni consecutivi di Superlega, sembra aver trovato la propria dimensione in A2. Ma, con un tecnico (e un ds) come Bonitta, le ambizioni non possono essere derubricate alla banale retorica del ‘fare bene’. Con Bonitta bisogna sempre alzare l’asticella. A meno di un exploit nella stagione in corso, dalla prossima, bisognerà dunque iniziare a fare i conti con un obiettivo più importante dei playoff. Nel vortice del ridimensionamento e della sostenibilità, è caduta anche l’Orasì di basket. Dopo 10 anni di A2, il ritorno in B ha avuto il sapore di un atterraggio morbido, proprio perché la dimensione della seconda serie nazionale era diventata troppo onerosa. A traghettare il club ci ha pensato Giorgio Bottaro, cui adesso – ecco la sfida – spetterà il compito di non disperdere un patrimonio di appassionati che aveva portato fino a impensabili sold out alcuni nei match di cartello di A2 al Pala de André.

Proprio quella del palasport di viale Europa – al netto di un ‘qualcosa’ che dovrà necessariamente succedere anche per lo stadio Benelli, prossimo ai 58 anni di vita – è diventata la sfida più importante e difficile. Non saranno le battute in salto di Bovolenta jr, né i tiri da 3 di Nikolic, a portare a termine i lavori del nuovo palazzo dello sport. Nel 2019 fu posata la prima pietra, con una previsione di spesa di 15 milioni di euro. I lavori avrebbero dovuto terminare 2 anni dopo. Se tutto andrà come garantito a Capodanno dal sindaco De Pascale, il 2024 sarà l’anno buono per la ‘consegna’ (5 anni di lavori e 20 milioni di spesa).

Roberto Romin