L’ospite più importante a capotavola

In occasione della festa del patrono della parrocchia, nelle case contadine di un tempo l'ospite più importante veniva fatto sedere a capotavola, "e' chêp têvla", in modo diverso dalle case borghesi.

Nella casa contadina di un tempo, in occasione de ‘dsnê’, il ricco pranzo per la festa del patrono della parrocchia, quando erano invitate le persone più importanti del paese come il maresciallo, il dottore e il farmacista, l’ospite più di riguardo veniva fatto sedere a capotavola. Era scelto in modo diverso dalle case borghesi. In queste ultime il posto d’onore si trovava nel lato corto di un tavolo rettangolare mentre, nel caso di un tavolo rotondo, il capotavola sedeva con le spalle al muro e la vista sulla sala. Invece, secondo l’usanza nelle case di campagna, all’ospite importante veniva assegnato il posto di capotavola, "e’ chêp têvla", facendolo sedere in modo che fosse di fronte a chi si affacciasse alla porta di casa.