Mar, fine anno col botto. Premi e nuove opere d’arte. La scommessa è sull’Iran

Il museo acquisisce ’Untitled Heptagon 11’ di Monir Farmanfarmaian e ’Brothers’ dell’albanese Adrian Paci. Trattano di astrazione e temi sociali .

Mar, fine anno col botto. Premi e nuove opere d’arte. La scommessa è sull’Iran

Mar, fine anno col botto. Premi e nuove opere d’arte. La scommessa è sull’Iran

Il 2023 si chiude con due importanti notizie: il Mar – Museo d’Arte risulta tra i vincitori di due premi promossi dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura: PAC 2022-2023 – Piano per l’Arte Contemporanea e Italian Council. Attraverso questi due premi il Mar annuncia l’acquisizione di significative opere che entrano a far parte delle collezioni permanenti del museo. Le opere sono Untitled Heptagon 11, di Monir Shahroudy Farmanfarmaian e Brothers, di Adrian Paci. Untitled Heptagon 11 (foto) di Monir Shahroudy Farmanfarmaian è un lavoro del 2016, proveniente dalla galleria James Cohan di New York, parte di una serie in cui l’artista iraniana esplora la simbologia mistica e sacra delle forme poligonali primarie, ancorate alla simbologia islamica e sufi, attraverso la tecnica del mosaico a specchi e una regolare e articolata scansione geometrica, derivata dai motivi decorativi tradizionali della sua cultura di origine. Brothers di Adrian Paci è un’opera del 2010, proveniente dalla galleria Kaufmann Repetto con sede a Milano e a New York, traduzione a mosaico di una scena di telegiornale: due bambini in un campo profughi, distratti da un evento che a noi non è dato conoscere. L’immagine, dissezionata e minuziosamente ricomposta, ci mette nella condizione simbolica di discernere con chiarezza ciò che stiamo guardando solamente allontanandoci.