SARA SERVADEI
Cronaca

Marco Saponi morto nell'incidente a Ravenna, il dolore degli amici

"La bici, la sua grande passione". Rischio omicidio stradale per l’auto che ha travolto il ciclista di 28 anni mercoledì sera in viale Po

Il 28enne Marco Saponi,  con il suo cane

Il 28enne Marco Saponi, con il suo cane

Ravenna, 25 marzo 2022 - Sono ancora in corso le indagini sul tragico investimento stradale di viale Po nel quale mercoledì pomeriggio ha perso la vita il 28enne Marco Saponi, falciato da un’auto. Non ci sono ancora indagati, ma è probabile che il conducente della Polo che ha travolto il giovane venga iscritto nelle prossime ore con l’ipotesi di omicidio stradale, ma nell’ipotesi base e non aggravata.

Negativo ai test psico fisici, a suo carico al momento non sono state ravvisate condotte di particolare negligenza, se non quella che in prossimità di strisce pedonali e incroci si debba procedere con massima cautela. Saponi, si è chiarito, si trovava in sella alla propria bicicletta. Resta da capire se stesse attraversando viale Po sulle strisce pedonali o se piuttosto – è l’ipotesi che prevale secondo gli accertamenti della Polizia locale –, stesse attraversando l’incrocio. Di certo l’impatto è stato violento, tanto che il corpo è stato sbalzato a una decina di metri di distanza. L’auto dell’investitore era seguita da quella condotta dalla compagna. Entrambi si sono subito fermati, sotto choc, e hanno chiamato i soccorsi, che purtroppo si sono rivelati inutili. Il 28enne è morto poco dopo l’arrivo all’ospedale Bufalini di Cesena.

 

Il lavoro come operatore nel Petrolchimico, la grande passione per le due ruote, le salite in bici, lo sport, gli animali. Marco Saponi, il 28enne vittima dell’incidente in viale Po di mercoledì pomeriggio, era un ragazzo molto attivo e pieno di passioni e voglia di vivere. Chi gli voleva bene è ancora incredulo di fronte alla notizia della sua scomparsa. E sono in tanti, perché Marco Saponi, per gli amici ’Sapo’, era molto conosciuto: le sue tante passioni lo avevano portato a farsi molti amici in città.

La prima tra queste era la bici: da un paio d’anni il giovane si era unito alla Squadra degli insorti di Marina Romea, composta da cicloamatori. "Era il più giovane di noi – dice un amico, Antonio De Rosa, che fa parte dello stesso gruppo – ed era circondato dall’affetto di tutti. Lo conoscevo bene, era un gran bravo ragazzo e abbiamo passato dei bei momenti tutti insieme. Era quello che pedalava più forte di tutti. Mi aveva raccontato che in passato aveva corso in moto, poi aveva smesso e si era appassionato alla bicicletta. Siamo vicini alla famiglia e affranti da questa perdita".

L’incidente è avvenuto mentre Saponi si trovava sulla sua bici: "Va detto: il mondo delle due ruote è in pericolo – aggiunge De Rosa –. È un’ecatombe, ogni giorno c’è un ciclista che muore investito da un’auto, e questo dovrebbe fare riflettere". "Marco si è avvicinato al nostro gruppo circa due anni fa – aggiunge Carlo Franzoni, presidente dell’Asd Insorti –. Era un ragazzo simpaticissimo, solare, buono, con cui era piacevole passare il tempo. La passione per la bici gli è nata nel periodo in cui ha iniziato a uscire con noi, e poi è cresciuta. Amava le salite, era leggero e forte. Abbiamo girato in lungo e in largo le nostre colline e siamo stati anche sulle Dolomiti, in Veneto e Friuli".

Anche sul lavoro Marco Saponi era molto apprezzato. Da circa un anno faceva i turni come operatore alla Cfs Europe, nel petrolchimico: "Ieri sera (mercoledì, ndr ) suo zio ci ha chiamato verso le 20.45 e ci ha avvisato – racconta un collega, il capoturno Walter Rizzo – e ci siamo rimasti malissimo. Io l’avevo incrociato l’ultima volta il giorno prima, al cambio turno, e lui ogni volta aveva una battuta per tutti. Marco era un gran bravo ragazzo, un atleta, una persona di cuore. Era sempre disponibile e ben disposto nei confronti dei colleghi, è veramente una grande perdita. Era anche un grande sportivo, andava in palestra per rafforzare i muscoli come preparazione per il ciclismo. Il lavoro gli piaceva, era molto amato da tutti". Sauro Passeri, direttore di stabilimento di Cfs Europe, ricorda il suo colloquio di lavoro: "Voleva proprio farlo questo lavoro, ci aveva conosciuto leggendo degli articoli. La notizia della sua morte è stata un brutto colpo per tutti, sia per come è avvenuta sia perché era molto giovane. Era una persona che si faceva voler bene".

Ieri tanti amici hanno ricordato Marco Saponi anche su Facebook: "Mi sembra ieri quando mi portasti a visitare il centro della movida della tua amata città – scrive un amico, Erik Corradetti –. Porterò con me il ricordo della tua simpatia e solarità, ora riposa, un abbraccio caro Marco".