’Memory lane. Uno sguardo lungo un secolo’

“Memory lane. Uno sguardo lungo un secolo” è il titolo di un interessante volume appena pubblicato da Maurizio Masotti, che è stato a lungo insegnante di lingua e letteratura inglese, con un’introduzione di Carla Babini. Costei, già docente e formatrice di lingue straniere, per l’italiano,

all’Università di Vienna e addetta culturale per il ministero degli affari Esteri a Vienna, a Monaco e a Londra, nonché collaboratrice al progetto “Tracce migranti-Nuovi paesaggi umani, scrive dell’importanza dell’“essere bambino nell’immediato dopoguerra a Mezzano, piccolo paese dell’entroterra ravennate la cui peculiarità è rappresentata dallo zuccherificio dell’Eridania”.

Prosegue sottolineando l’importanza di riconoscersi nel percorso erratico di maestri e compagni di strada come James Joyce e Gianni Celati scoprendo che l’identità si nutre di confronto col diverso da sé e ritrovando parte delle proprie radici in altre lingue e culture. Tutto ciò è frutto “del vivere per molti anni all’estero, osservando e documentando la diversità propria e altrui e tornare poi alle proprie origini con occhi diversi, rivivendole nel ricordo filtrato del presente”. Questo libro, che abbraccia un secolo di storia, è davvero un viaggio sul filo della memoria. Nella prima parte troviamo una ricchezza di immagini e documenti che ci parlano dell’ambiente familiare di Masotti, che avendo come punto di riferimento la madre maestra d’asilo, ricostruisce mediante la piccola storia la grande storia dell’Italia e ci parla di battaglie civili anche per l’autonomia e l’autoaffermazione della donna. Tale lotta nel nostro Paese si è manifestata con un vigore davvero esemplare: basti pensare al ruolo che hanno avuto qui da noi le donne nella Resistenza. La seconda parte di “Memory lane” ci presenta il percorso esistenziale di Maurizio attraverso immagini e foto dello stesso Masotti e di valenti nostri reporter quali Luciano Nadalini, Giampiero Corelli, Luigi Tazzari, e testi scritti per l’autore da Enrico Terrinoni e Marcello Fois, fari che illuminano una esistenza per certi aspetti avventurosa. La preziosità non è data solo dalle immagini, ricostruzioni di foto d’epoca, perfino di canovacci di lezioni che la maestra Anna, madre di Maurizio teneva ai suoi alunni, ma anche da un capitolo sull’asilo cooperativo scritto dallo storico Alessandro Luparini, e poi testimonianze di Cosetta Selleghini e di Claudia Gordini. L’insegnamento che ne esce si può riassumere così: vivere il presente, guardando il futuro, avendo fatto tesoro del prezioso passato.

Nevio Spadoni