Minore in topless: "Fatto tenue", assolto

Studente neo-maggiorenne dell’Alberghiero aveva realizzato la foto durante una chat su un social e poi l’aveva inviata a un compagno.

Minore in topless: "Fatto tenue", assolto

Minore in topless: "Fatto tenue", assolto

Uno studente quasi modello, a detta dei suoi professori dell’Alberghiero di Cervia. E se si era cacciato nei guai, è per via dell’uso che soprattutto i giovanissimi fanno del cellulare e dei social. Il ragazzo - nato a Cesena, all’epoca dei fatti neo-maggiorenne e difeso dall’avvocato Luca Bertuccini - è finito alla sbarra per pornografia minorile per avere, secondo l’accusa, fotografato il seno di una minorenne incontrata su una chat e di avere condiviso nel novembre 2020 l’immagine con un suo compagno di classe il quale l’aveva poi girata a una campagna che l’aveva mostrata ad altre due studentesse. Nel tardo pomeriggio di martedì scorso, a fronte di una richiesta di condanna della procura a 7 mesi e 15 giorni di reclusione, il giudice Cosimo Pedullà ha assolto l’imputato per particolare tenuità del fatto.

Lo scatto ritraeva "una ragazza sotto ai 18 anni - aveva ricordato in aula la dirigente scolastica - ma non un’alunna". Lei non l’aveva vista: "Ho raccolto la testimonianze delle ragazze". Ricostruzione analoga era stata offerta dalla professoressa che quell’anno coordinava la classe dell’imputato: tre studentesse "a fine lezione mi fermarono per dirmi che c’era una cosa piuttosto grave che riguardava una foto con una ragazza". Lei aveva chiesto "di non vederla: mi dissero di una immagine con una ragazza spogliata arrivata a un compagno. E allora "sono andata dalla dirigente la quale ha telefonato ai carabinieri".

Una delle studentesse, oggi 19enne, davanti al giudice aveva confermato: "A una di noi arrivò un messaggio con una foto" dell’imputato "che al computer aveva ritratto una ragazzina con il seno fuori" accompagnando il tutto con "un audio in cui si vantava. Ci si disse che questa cosa non poteva esistere. La ragazzina con il reggiseno sollevato, sicuramente aveva meno di 14 anni. Non sapevano cosa fare ma sapevamo che era una cosa grave: lo dissi a mia madre: mi consigliò di dirlo alla responsabile di classe". Pure la giovane che per prima l’aveva ricevuta, aveva ricordato l’audio in cui "l’imputato "si vantava indicando una età di 12 anni".

Da parte sua il giovane aveva spiegato che tutto era nato da Omegle, sito di chat online che permette agli utenti di comunicare con persone da tutto il mondo senza doversi registrare a nessun account. "Stavo navigando - aveva ricordato - quando è uscita questa ragazza penso di origine filippina. Gli chiesi l’età: disse 18. Ridevamo, scherzavamo, lei a un certo punto si sollevò la maglietta: ero stupito e, con il suo consenso, feci uno scatto. Poi lo inviai a un compagno con un audio. È vero che dissi ’sono andato a farmele uscire da una minorenne’, ma era una frase goliardica" anche se "di cattivissimo gusto e mi scuso: pensavo lo avesse capito. Poi è successo quello che è successo".

Andrea Colombari