Minorenni indagati. Minacce social al killer di Chiara dopo selfie dal carcere

Condannato a 14 anni per l’omicidio di una coetanea bolognese, la foto choc dal Pratello ha innescato commenti ora al vaglio della Polizia.

Minorenni indagati. Minacce social al killer di Chiara dopo selfie dal carcere

Minorenni indagati. Minacce social al killer di Chiara dopo selfie dal carcere

Reo confesso dell’omicidio di una 16enne e rinchiuso nel carcere minorile del Pratello, nel selfie scattato da un altro detenuto era incredibilmente comparso sui social mentre faceva il gesto della V, che significa vittoria, accompagnando quella foto con frasi di sfida. I commenti non si erano fatti attendere e tra questi la Polizia postale di Ravenna ne ha individuati alcuni ritenuti potenzialmente minatori. Cinque minorenni della zona ravennate sono ora indagati per minacce aggravate e hanno dovuto rivolgersi ad avvocati. È probabile che ad aprire questo filone parallelo possa essere stata la denuncia dello stesso omicida, nel frattempo condannato a 16 anni e 4 mesi. Quando uccise la 15enne Chiara Gualzetti, sulle colline bolognesi di Monteveglio, aveva 16 anni. La studentessa fu trovata morta a pochi passi da casa il 27 giugno 2021. Per quell’omicidio i carabinieri arrestarono il responsabile, che subito confessò il delitto. Agli inquirenti disse, tra le altre cose, che a guidarlo sarebbe stato un demone. Una perizia aveva poi stabilito che l’imputato era capace di intendere e di volere, da lì il giudizio di condanna.

Un altro ragazzo, che si trovava nel carcere minorile di Bologna, aveva poi pubblicato su Instagram un selfie che lo ritraeva con l’assassino che alzava le dieta in segno di vittoria. Lo stesso imputato aveva pubblicato un messaggio in cui parlava di quanto stava accadendo: "Fatevi i c. vostri, non sapete niente, se avete le palle entrate qua in carcere, siete bravi a giudicare ma non sapete niente. Se sei così depressa da chiedere a uno di ammazzarti sono c. tuoi". Il testo si riferiva a un dettaglio della confessione, avendo sostenuto davanti ai magistrati che fosse stata la vittima a chiedergli di ucciderla. Oltre a indignare la famiglia della ragazza, che aveva sporto denuncia, quel messaggio ha prodotto una valanga di commenti, taluni minacciosi, sui quali ora indaga la polizia.

l. p.