‘Nello studio del pittore’ per ricordare il prof Pini

L'associazione degli ex studenti del liceo ‘Torricelli’ rende omaggio al docente Giovanni Pini con una mostra dedicata alla sua attività pittorica e di traduzione. L'evento si svolgerà nella chiesa di Santa Maria dell’Angelo e sarà seguito da una giornata di studi il 1 giugno.

‘Nello studio del pittore’ per ricordare il prof Pini

‘Nello studio del pittore’ per ricordare il prof Pini

Per molti studenti del liceo ‘Torricelli’ era semplicemente "il professore". È dedicato a Giovanni Pini, storico docente di latino e greco di generazioni di alunni, l’evento annuale curato dall’associazione degli ex studenti. L’appuntamento si inserisce nella cornice di quelli curati ormai ogni anno dall’associazione degli ex studenti del liceo, nata proprio per documentare gli oltre duecento anni di storia dell’istituzione, la quale, pur con un’interruzione nella prima metà dell’Ottocento, si inserisce nel novero dei licei italiani fondati in epoca napoleonica, insieme a quelli che col tempo sarebbero diventati il ‘Beccaria’ di Milano, il ‘Volta’ di Como o il ‘Manin’ di Cremona.

Dopo l’evento dell’anno scorso dedicato a Gaetano Salvemini, ora è Pini a essere commemorato con la mostra ‘Nello studio del pittore: un itinerario poetico nella memoria’, nella chiesa di Santa Maria dell’Angelo – curata da Vincenzo Lega e Paolo Casadio, in collaborazione con Paolo Pini e la famiglia del professore, oltre che con il Museo diocesano – che ricorda la sua attività pittorica, cui si dedicò in particolare dopo il pensionamento. Decenni particolarmente prolifici sotto il profilo artistico, tant’è vero che le decine di tele esposte non sono che una parte di quelle che firmò in quel periodo: anni che lo videro anche proseguire la sua attività di traduzione dal greco antico all’italiano di opere della classicità, quali quelle di Clemente Alessandrino, "e in particolare il Panarion di Epifanio, cui dedicò dieci anni della sua vita", ricorda Antonio Nannini, presidente dell’associazione degli ex studenti. La mostra culmina, proprio al cospetto delle piramidi del Borromini, con la riproduzione fedelissima dello studio di Pini, il quale era noto per creare in autonomia i colori di cui si serviva per le sue varie tecniche (dalla pittura a olio ai pastelli, per arrivare ai collages su tavola e alle polveri e sabbie naturali). La pittura e la letteratura classica non erano i soli ambiti cui si dedicò: fondamentale è anche il suo lavoro di documentazione delle chiesette e delle cappelle dell’Appennino romagnolo, all’interno del quale trovano spazio circa duecento esempi di architettura sacra oggi spesso dimenticati, irraggiungibili o celati dalla foresta. La mostra sarà visitabile dal 27 aprile al 26 maggio, il venerdì, il sabato e la domenica. L’1 giugno è in programma una giornata di studi dedicata a Pini, cui interverranno l’architetto Franco Bertoni, il prof Giovanni Casadio dell’Università di Salerno e l’ex preside del liceo ‘Torricelli-Ballardini’, Luigi Neri. La mostra s’inaugurerà ufficialmente il 27 aprile alle 10.

Filippo Donati