Nessun legame tra la sanità e la guerra in Ucraina

Azione critica duramente la chiusura inappropriata del Consiglio comunale sulla sanità ravennate, sviando l'attenzione su temi nazionali e creando divisioni nella coalizione di centrosinistra.

Azione si dissocia fermamente dalle parole espresse a conclusione del Consiglio comunale straordinario sulla sanità ravennate del 20 marzo, voluto e richiesto dalla maggioranza. Dopo una seduta proficua in cui tutti i dirigenti dell’Ausl si sono spesi per mettere al corrente i consiglieri sull’attuale stato della sanità ravennate e rispondere alle domande proposte in Consiglio, come da regolamento la chiusura è spettata a uno dei due primi firmatari che, all’insaputa degli altri sottoscrittori, ha chiuso con un’invettiva diretta ai soli temi nazionali, sviando così dall’ordine del giorno proposto.

Ma questo è ancora niente se non fosse che ha attribuito e comparato i recenti tagli alla sanità con l’invio delle armi che il nostro Paese ha mandato a difesa dell’Ucraina, sul quale il suo partito è contrario. Sbagliato mischiare pere con le mele, ma ancora di più esprimersi su un tema su cui Azione, ma anche le altre forze di maggioranza, hanno una posizione diversa dalla sua. Soprattutto sbagliato quando si sa che non ci può essere diritto di replica. Una pugnalata per la coalizione di centrosinistra di cui la nostra consigliera come gruppo misto fa parte, e una pesante caduta di stile verso ospiti che per oltre cinque ore hanno dibattuto con l’intero consiglio e il sindaco. Un atteggiamento che non deve passare inosservato sul quale ci aspettiamo una riflessione anche da parte del Pd e dal Pri.

Azione