"Niballo, iniziamo insieme un processo di confronto"

Faenza, l’associazione Spazi Mirabal: "Mai chiesto che scomparisse. Ma a metà del secolo scorso il Palio sorse all’improvviso".

"Niballo, iniziamo insieme un processo di confronto"

"Niballo, iniziamo insieme un processo di confronto"

La discussione aperta nelle ultime settimane sulle fattezze del Niballo, mandato al rogo ogni anno a Faenza il 5 gennaio, è solo all’inizio. L’associazione Spazi Mirabal, intenta quella sera principalmente a manifestare il sostegno al popolo palestinese, è tornata alla carica proponendo "di iniziare un processo di confronto e trasformazione collettiva; non abbiamo chiesto che scomparisse da un giorno all’altro il Niballo, né che lo si nascondesse sotto uno strato di vernice di un altro colore". Il Paul Newman di ‘Nick mano fredda’ direbbe sconsolato che "quello che abbiamo qui è un fallimento nella comunicazione", dovuto in parte all’importante divario anagrafico fra il frequentatore medio del pianeta Niballo e i giovani di Spazi Mirabal, nati quasi tutti dopo il 2000, ma in parte anche ad altro. Sembra che il peccato originale dell’associazione sia stato proprio portare alla luce le molte contraddizioni che avvolgono il Niballo: quale legame sussiste fra il cartaginese Annibale e le incursioni dei pirati saraceni medievali? Nessuno. Per quale motivo dare al Niballo i connotati di un nordafricano del terzo millennio quando invece cartaginesi e saraceni avevano verosimilmente tratti prossimi a quelli degli europei del bacino del Mediterraneo loro contemporanei? E infine, perché una giostra medievale in una città, Faenza, che di medievale non ha quasi nulla? Spazi Mirabal non ha paura a lanciare il cuore oltre l’ostacolo: "Al sorgere improvviso del Palio a metà del secolo scorso, anche la maggioranza dei faentini, come documentato all’epoca, andò mormorando che “is l’era invantë”", e cioè che il Niballo era nientemeno che un’invenzione. Ecco spiegato il perché di una reazione verbalmente così scomposta contro la giovane associazione: "Siamo stati invitati a ‘ritornarcene al nostro paese’. Tuttavia le persone di Spazi Mirabal – prosegue l’associazione – sono quasi tutte nate e cresciute in Emilia Romagna. Il fatto che chi esprime dissenso sia automaticamente catalogato come straniero da espellere svela molto sull’educazione democratica odierna".

Non è la prima volta che al mondo del palio viene chiesto di adeguarsi allo scorrere del tempo: rispetto al passato, ad esempio, le figure femminili hanno acquistato maggiori spazi sia negli organigrammi rionali che nelle competizioni. La novità degli ultimi giorni è che Mirabal non è più sola: dentro il pianeta Niballo qualcuno fa notare come la rimessa in discussione dei tratti del saraceno sia possibile: "Vogliamo davvero che la Nott de Bisò diventi la festa di una sola parte della città – si mormora in alcuni ambienti rionali – con l’altra lontana dalla piazza, o intenta a contestare, perché se ne sente esclusa?".

Filippo Donati