Nordio sull’abuso d’ufficio: "Abolendolo, meno paura"

Ieri il guardasigilli in città. "Ha effetti sulle imprese e porta 5000 processi l’anno, a fronte di poche condanne. Amministratori firmano atti col terrore".

"L’abolizione del reato di abuso di ufficio elimina la paura della firma da parte dei pubblici amministratori, che ha effetti concreti sulle imprese e che da solo significa circa 5mila processi l’anno con condanne che si contano sulle righe della mano. E anche la Camera, dopo il Senato, lo abrogherà". È iniziata da un suo "vecchio" cavallo di battaglia la prolusione che il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha tenuto ieri a margine della celebrazione del decennale del Master in diritto penale dell’impresa e dell’economia a Ravenna. Le imprese, ha spiegato Nordio, "sono il cuore pulsante di tutta la vita sociale e finanziaria. Se non si produce ricchezza tutto quello che è stato creato rischia di essere degradato dal corso del tempo". Ma il sistema normativo mette duramente in difficoltà imprese e imprenditori. Si tratta di criticità "che hanno vulnerato la buona evoluzione dell’impresa" specie sul fronte dell’affastellarsi di norme. "Abbiamo un apparto normativo che si è sovrapposto nel tempo e che spesso si contraddice. La complessità determina incertezza del diritto e corruzione perché più sono complesse le procedure, più la corruzione diventa facile. Più le leggi sono semplici meno serve oliare le porte", ha chiosato Nordio. Una serie di complicazioni che frenano gli investimenti: "dall’Uruguay alla Germania, gli imprenditori – ha detto Nordio – investono poco in Italia perché non c’è certezza del diritto. Dobbiamo semplificare la normativa e le procedure, e in campo fiscale cambiare completamente il paradigma: chi non paga le tasse è un ladro, ma le tasse devono essere eque". In Italia siamo messi che se segui una norma rischi di violarne un’altra: "Serve collaborazione tra Stato e cittadino: l’imprenditore americano una volta che ha portato tutto agli uffici fiscali e ci si accorda, la cosa finisce. Ma il presupposto è che il cittadino non è evasore, esattamente l’opposto di quel che accade in Italia". Infine gli organici. La priorità nel ministero della Giustizia è quella di aumentare gli organici e a breve e la carenza endemica di 1.500 magistrati (pari al 15%) verrà colmata con 5 concorsi. "Dobbiamo puntare sulla conciliazione ma la giustizia non può essere rapida senza i magistrati che servono. Sbagliavo a dire che c’erano troppi magistrati; la verità è che ce ne sono troppo pochi". Giorgio Costa