Palazzo Rossi rimesso a nuovo entro l’estate

Nell’edificio lughese, oltre agli adeguamenti previsti, sarà anche restaurato lo scalone che si trova nell’ala nord

Palazzo Rossi rimesso a nuovo entro l’estate

Palazzo Rossi rimesso a nuovo entro l’estate

Termineranno probabilmente entro l’estate i lavori legati all’adeguamento energetico dell’ala nord di Palazzo Rossi con un intervento aggiuntivo. Oltre agli adeguamenti previsti, per un importo complessivo di 1.250.000 euro finanziati dai fondi europei che attengono al Pnrr, il cantiere è stato incaricato, di recente, di provvedere anche al restauro dello scalone che si trova sempre su quell’ala, affacciata su via Risorgimento dove un tempo si trovava il Commissariato della Polizia di Stato. L’intervento, affidato alla ditta ravennate Laboratorio del Restauro srl, consentirà di riportare lo scalone alle condizioni originarie, in linea con gli interventi conservativi effettuati e le direttive legate al suo status di palazzo vincolato. Il costo dell’attività, valutato in poco più di 22.000 euro rientrerà nella spesa complessiva già prevista senza modificare quindi il piano economico. Gli interventi eseguiti nell’ala nord, avviati nella primavera dello scorso anno, hanno permesso di adeguare i nuovi spazi che probabilmente ospiteranno, al termine dei lavori, le scrivanie dell’ufficio tecnico comunale. All’interno del palazzo sono già collocati alcuni degli uffici dell’Unione dei comuni della Bassa Romagna, oltre alla sede del Giudice di Pace e all’Agenzia delle Entrate.

L’intervento di efficientamento eseguito porterà alla completa sostituzione dell’impianto di condizionamento e raffrescamento con nuovi dispositivi a pompa di calore per la climatizzazione e la produzione di acqua calda. Continua intanto anche l’intervento legato alla realizzazione dell’auditorium di cui sono state recentemente gettate le basi e di cui si sta iniziando a intravedere la struttura. Del pacchetto di 5 milioni di lavori finanziati dal Pnrr manca solo la realizzazione della passerella della Pungela a Villa San Martino. Il ritardo di oltre un anno rispetto alle tempistiche originariamente individuate è dovuto agli effetti dell’alluvione che hanno reso prioritario l’intervento di ripristino degli argini dopo i fenomeni atmosferici del maggio dello scorso anno. Al traguardo tuttavia non dovrebbe mancare ancora molto. Le tempistiche in ogni caso saranno coordinate con l’Agenzia Regionale che segue i lavori di ripristino degli argini. Il progetto della Pungela aveva già come obiettivo di alzare il livello della passerella di un metro e mezzo. Una scelta, reclamata ora anche per i ponti ferroviari che attraversano i corsi d’acqua del territorio, che era stata fatta in questo caso, prima dell’alluvione del 2023.

Monia Savioli