"Picchia mamma per l’auto nuova", arrestato

Ultrasessantenne di Lugo finisce in carcere dopo l’intervento della polizia, allertata da una sorella: è accusato di maltrattamenti e lesioni

"Picchia mamma per l’auto nuova", arrestato

"Picchia mamma per l’auto nuova", arrestato

Il movente? I soldi per comperare un’auto nuova. Ma l’anziana madre non glieli poteva dare altrimenti non avrebbe potuto pagare le bollette. E allora il nervosismo si era via via trasformato in maltrattamenti culminati in una contusione cranica e in un trauma nasale con tanto di referto del pronto soccorso. Un quadro accusatorio, quello delineato dalla polizia del locale Commissariato, che nel primo pomeriggio di mercoledì è costato l’arresto a un ultrasessantenne di Lugo. L’uomo, difeso dall’avvocato Andrea Visani, pur respingendo tutti gli addebiti, ieri mattina davanti al gip Janos Barlotti si è avvalso della facoltà di non rispondere. Il pm Marilù Gattelli titolare del fascicolo, oltre alla convalida dell’arresto ha chiesto la custodia cautelare in carcere o in subordine l’allontanamento da casa con applicazione del braccialetto elettronico, scenario al quale la difesa non si è opposta. Il giudice si è riservato la decisione.

Sebbene l’indagato sia incensurato, a spingere verso la richiesta della procura, sono state altre due vicende ancora pendenti: il 14 dicembre scorso a Sant’Antonio di Medicina, nel Bolognese, l’indagato sarebbe stato notato mentre orinava nell’area di un asilo nido comunale: avrebbe poi seguito in auto, lampeggiandole e facendole segno di fermarsi, la donna che lo aveva allontanato dopo avere lasciato lì suo figlio. Inoltre il 2 gennaio era andato in negozio a Lugo da una sorella e - prosegue l’accusa - le aveva creato alcuni danni. Si torna qui alla vicenda che ha avuto come protagonista la madre ultraottantenne originaria di Modigliana: quando verso le 14 di mercoledì gli agenti erano giunti all’abitazione della signora, vi avevano già trovato il 118. Lei aveva segni in faccia riconducibili a possibili percosse. A quel punto aveva raccontato di avere ricevuto due pugni e aveva spiegato che il figlio le aveva chiesto i soldi per cambiare l’auto ma lei non glieli poteva dare alimentando così la reazione di lui. Aveva però specificato che non voleva denunciarlo per timore che lui poi facesse ancora peggio. A verbale aveva sottolineato che quel giorno il figlio, dopo avere ribaltato diverse suppellettili, l’aveva minacciata con frasi del tipo "ti metto nel freezer", "ti ammazzo", "brucio la casa". Lei allora gli aveva chiesto di potere andare in bagno: ma lui - continua l’accusa - le aveva risposto che se lo avesse fatto, l’avrebbe legata a una sedia. La signora aveva aggiunto che nel 2021 l’uomo l’aveva spinta facendola cadere dal letto.

Da ultimo la familiare che, allertata dai vicini aveva lanciato l’allarme, aveva precisato che il 2 gennaio l’uomo si era presentato nel negozio di una sorella e, non vedendo la madre, si era scagliato contro un espositore di merce rovesciando tutto per terra; quindi era uscito e aveva preso a calci una fioriera. Poi era andato a casa, aveva aperto tutte le finestre e infine aveva lasciato l’auto aperta in mezzo alla strada e senza chiavi: per portarla nel box c’era stato bisogno dell’intervento dei carabinieri.

Andrea Colombari