"Pitesai bocciato dal Tar. È un grande sollievo"

Il Tar del Lazio ha bocciato il Pitesai, piano per l'estrazione di idrocarburi in Adriatico. Il presidente del Roca, Stefano Silvestroni, esprime sollievo e sostiene che l'utilizzo del gas estratto dalle piattaforme offshore sarebbe una fonte energetica sostenibile e a prezzi contenuti. Tuttavia, l'esponente del Pri, Giannantonio Mingozzi, auspica provvedimenti che permettano la ripresa delle estrazioni per favorire l'occupazione e l'economia. Il Roca sta pianificando le attività per il 2024.

"Pitesai bocciato dal Tar. È un grande sollievo"

"Pitesai bocciato dal Tar. È un grande sollievo"

"È un grande sollievo la sentenza del Tar del Lazio che boccia il Pitesai. Fu un gravissimo errore, a danno dell’approvvigionamento energetico del Paese". Questo il commento a caldo di Stefano Silvestroni, presidente del Roca, l’associazione ravennate di contrattisti e fornitori nel settore offshore che si è battuta negli anni per l’utilizzo del gas estratto dalle piattaforme in Adriatico come fonte di transizione verso le energie rinnovabili. "Una fonte di energia di cui disponiamo in quantità a prezzi contenuti, visto che è a Km0, e con una maggiore sostenibilità ambientale", spiega Silvestroni. Il Pitesai (Piano per la transizione energetica sostenibile delle aree idonee), fortemente voluto dal primo governo Conte (Lega, M5S) nel 2019 e approvato nel febbraio 2022 dal governo Draghi, definiva aree e luoghi dove era consentita l’estrazione di idrocarburi a terra e a mare, superando la precedente moratoria che durava da tre anni. "Governo e istituzioni, ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e organismi di verifica ambientale - dichiara l’esponente del Pri, Giannantonio Mingozzi - sono perfettamente in grado di disporre provvedimenti che consentano finalmente la ripresa delle estrazioni, almeno in Adriatico, per contribuire a un Piano delle risorse energetiche che non abbia la palla al piede di un nuovo Pitesai, ma aiuti la crescita delle risorse italiane e consenta alle aziende ravennati dell’oil&gas di riprendere un’attività che aiuta l’occupazione e fa crescere l’economia". "Le imprese – sostiene Silvestroni – sono pronte a riprendere l’attività al largo delle nostre coste. Nel frattempo, lavorano con l’estero, perché hanno acquisito un know how riconosciuto in tutto il mondo, ma a Ravenna sono state definitivamente perse importanti aziende e migliaia di occupati". In questo nuovo scenario, il Roca sta mettendo a punto il programma delle attività per l’anno 2024. Nei giorni scorsi, Silvestroni ha partecipato insieme a Monica Spada, ceo della fiera Omc Med Energy, a un dibattito dei Rotary sul futuro della città.

Maria Vittoria Venturelli