"Più tutele per la duna davanti alla Varese"

Lettera a Comune e Regione: "L’area nei pressi della colonia da anni è sottoposta a una costante e intensa attività di disturbo" .

"Più tutele per la duna davanti alla Varese"

"Più tutele per la duna davanti alla Varese"

Il Gruppo FAI di Cervia, Italia Nostra - Sezione di Ravenna e la Rete di associazioni ’Salviamo il fratino della costa ravennate e cervese’ hanno inviato una lettera a Comune, Regione e Reparto carabinieri biodiversità chiedendo maggiori tutele per la duna ex Colonia Varese di Milano Marittima e, in particolare, della duna antistante la colonia. Come si legge nella lettera, la duna "è da anni sottoposta ad una costante ed intensa attività di disturbo: accessi non autorizzati, parcheggio di auto sulla duna, abbandono di rifiuti, sosta di imbarcazioni, occupazione dell’arenile da parte degli stabilimenti balneari, bivacchi, asportazione di sabbia". Si tratta, prosegue il Fai cervese "è una delle pochissime dune vive rimaste nel litorale nord Adriatico, e da recenti rilievi vegetazionali conserva al suo interno sette habitat del Sistema Natura 2000, di cui 2 prioritari e meritevoli pertanto di particolare protezione". In particolare "è un insieme di habitat che, pur se in parte disturbati o semidistrutti nell’area in oggetto, sono fortemente rarefatti sui litorali nord adriatici, e questo rende questo lembo di duna estremamente importante dal punto di vista della biodiversità e dell’ambiente. Fornisce un esempio ormai raro delle dinamiche vegetazionali diffuse in tempi precedenti all’intensa urbanizzazione turistica". La richiesta del Fai è di "voler prevedere opere mirate al ripristino naturalistico e al miglioramento di questa importante duna viva, quali l’asportazione delle specie alloctone e l’eventuale impianto di specie tipiche delle serie dunali, attualmente fortemente rarefatte o scomparse. Infine, la tutela della duna diventerebbe fondamentale anche per la protezione e l’accrescimento dei piccoli di uccelli, qualora dovessero ripetersi nelle spiagge circostanti nidificazioni di importanti specie ornitiche, alcune addirittura a rischio di estinzione come il fratino (Charadrius alexandrinus), monitorato come nidificante nel Comune di Cervia nel 2020 (zona Bagno Oreste a Milano Marittima), nel 2021 (zona concessione 52 a Tagliata) e nel 2023 (zona concessione 43 a Tagliata), oltre alle nidificazioni avvenute nelle Saline di Cervia". La colonia di Varese, progettata dall’architetto Mario Loreti, fu costruita tra il 1937 e il 1939. Il monumentale edificio esprime le caratteristiche celebrative e simboliche tipiche dell’interpretazione che l’architettura futurista attribuiva alla politica fascista.

L’edificio, che dall’alto somiglia ad un idrovolante, aveva la funzione di luogo sanitario ma anche di luogo di educazione al fascismo. Dopo soli due anni di accoglienza dei bambini, con lo scoppio della seconda guerra mondiale, all’edificio fu assegnata una nuova funzione come ospedale militare per l’esercito italiano, e con l’occupazione tedesca come campo per prigionieri di guerra. Parzialmente danneggiato durante il conflitto, subì un piccolo restauro dopo la guerra, quando furono ricostruite le rampe centrali. Nel 1949, il campo vacanze tornò alla sua funzione originale, ma fu infine evacuato nel 1957 essendo diventato insicuro. Oggi è totalmente abbandonato. Attraverso la struttura scheletrica si può intravedere l’orizzonte sul mare. È servito come location cinematografica per due film italiani: La Ragazza di Latta (1970) di Marcello Aliprandi e l’horror di Pupi Avanti Zeder (1983).

Ilaria Bedeschi