Quando le mondine morirono per una paga migliore. Oggi un convegno a 134 anni da quel tragico evento

In Italia, la proposta di legge per un salario minimo equo trova sostegno dopo l'eccidio di Conselice del 1890. La Cab Massari, colpita dall'alluvione, celebra l'anniversario con un convegno sulla libertà di manifestare.

Quando le mondine morirono per una paga migliore. Oggi un convegno a 134 anni da quel tragico evento

Quando le mondine morirono per una paga migliore. Oggi un convegno a 134 anni da quel tragico evento

Una recente direttiva europea per favorire salari minimi equi è stata accolta con favore anche in Italia, con lo stesso Pd che ritiene che un lavoratore che riceva meno di 9 euro di retribuzione oraria non svolga un lavoro, bensì sia sottoposto a sfruttamento. Ecco allora prendere il via una raccolta le firme per una proposta di legge di iniziativa popolare per un miglioramento del salario minimo. E per un salario dignitoso i lavoratori fin dall’ottocento hanno manifestato molte volte. Un tragico evento di lotta sindacale fu ’l’eccidio di Conselice’ del 21 maggio del 1890. Qui si verificarono tumulti nel corso di uno sciopero di mondine per ottenere un aumento della paga da 65 a 90 centesimi per ogni giorno di roncatura di 11 ore lavorative. Quel giorno la piazza era stata occupata che da centinaia di braccianti e scariolanti disoccupati uniti ad alcune centinaia di risaiole per reclamare lavoro; mentre in municipio alcuni rappresentanti delle mondine cercavano invano di ottenere un aumento di paga. A Conselice erano giunte anche truppe dell’esercito e un contingente di carabinieri da Lugo e fu proprio la decisione di alcuni carabinieri di negare a una commissione di braccianti di partecipare alle trattative a provocare la dura reazione della folla, che cominciò a premere e lanciare sassi. L’intervento della truppa e gli squilli che intimavano lo scioglimento dello sciopero fecero precipitare la situazione; con il tenente dei carabinieri che guidava il contingente colpito al capo da una sasso. Fu allora che carabinieri e soldati cominciarono a sparare; con due donne e un uomo colpiti a morte, mentre sei donne e sette uomini venivano feriti. È stato poi all’inizio del secolo scorso che grazie a imponenti opere di bonifica quelle terre vallive e paludose sono state trasformate in moderne aree destinate all’agricoltura. Attualmente tutta l’area è gestita dalla Cab Massari di Conselice, Lavezzola e San Patrizio, composta da un centinaio di dipendenti e soci. "Purtroppo la nostra cooperativa braccianti – afferma il direttore tecnico Andrea Dalmonte – nel 2023 ha subito danni devastanti dall’alluvione per circa 9 milioni; ma la nostra azienda ha il potenziale per potersi riprendere. E se possiamo guardare avanti con ottimismo è anche grazie alle lotte di un bracciantato che ha saputo riscattarsi. Nel 1990, centenario dell’eccidio, abbiamo dedicato un monumento a mondine e scariolanti".

Oggi, nel 134mo anniversario di quel triste evento, la Cab Massari promuove alle 11 il convegno ’Lavoro e libertà di manifestare’ presso l’opera scultorea dell’artista Luciano Caldari. Interverrà Laura Orlandini, ricercatrice dell’istituto storico della Resistenza di Ravenna. Concluderà l’evento il presidente di Legacoop Romagna, Paolo Lucchi.

Renzo Rossi