Restauro al sarcofago di Vittore. Fu vescovo nell’epoca d’oro

I lavori avviati, presso San Vitale, dai ricercatori del dipartimento di Beni Culturali

Restauro al sarcofago di Vittore. Fu vescovo nell’epoca d’oro

Restauro al sarcofago di Vittore. Fu vescovo nell’epoca d’oro

Sono iniziati, in aprile, gli interventi di restauro al sarcofago del vescovo Vittore, appartenente alla raccolta delle antichità del Museo Nazionale, collocato nell’area “sacra” del complesso di San Vitale di Ravenna. Vittore fu il ventiseiesimo vescovo di Ravenna e governò la chiesa locale dal 538 al 545 d.C. Egli fu, con i suoi predecessori Ecclesio ed Ursicino, custode e testimone visivo di una Ravenna imperiale romana e tardoantica nella quale erano da poco iniziati i lavori di costruzione della Basilica di San Vitale; è la cosiddetta epoca d’oro dei vescovi ravennati che coincide con il tempo dell’esarcato bizantino dell’imperatore Giustiniano, periodo di transizione dal tardo impero all’alto medioevo.

La Basilica di San Vitale fu fatta erigere per volontà del vescovo Ecclesio nell’area in cui sorgeva il sacello che custodiva la tomba di S. Vitale, e la sua costruzione terminò nel 547 d.C. sotto l’episcopato dell’Arcivescovo Massimiano. Il sarcofago, che custodiva il corpo del vescovo Vittore, era conservato insieme ai sarcofagi dei vescovi Ecclesio e Ursicino, all’interno della cappella del Sancta Sanctorum, l’antica Prothesis che ancora oggi sorge alla destra dell’abside della Basilica di San Vitale. Nel 1700, in occasione dei lavori di restauro della Cappella, il sarcofago di Vittore fu rilavorato al fine di essere reimpiegato come altare del Sancta Sanctorum: si realizzarono le aperture circolari con le splendide grate bronzee recanti i nomi dei vescovi “Ursicino”, “Ecclesio” e “Vittore”, le cui reliquie furono tutte trasferite all’interno del sarcofago. Venne inoltre inserita una lastra marmorea con incisi i volti dei vescovi che era visibile attraverso le grate bronzee, oggi conservata all’interno della Cappella del Sancta Sanctorum.

Il sarcofago di Vittore, infine, fu trasferito nel giardino antistate la Basilica di San Vitale nei primi anni del 1900, in occasione dei restauri della stessa promossi da Corrado Ricci. Il progetto di restauro, è parte di un programma di valorizzazione dei monumenti sacri dell’area di San Vitale iniziato nel 2020 con il restauro del sarcofago Spreti e voluto dal professore Michele Pagani docente del corso in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali dell’Università di Bologna, Campus di Ravenna, coordinato dalla prof.ssa Barbara Ghelfi, corso afferente al Dipartimento di Beni Culturali Unibo, cofinanziato da Fondazione Flaminia. Il restauro sarà oggetto di tesi di laurea della studentessa Adele Bonetti.