Per Lugo ora inizia la fase della ripresa. Dopo i danni causati dall’alluvione, restano le conseguenze tra cui i rifiuti accumulati sui marciapiedi di fronte alle case. Montagne di roba accatastata che dovrà essere prelevata e portata nei centri di smistamento creati in seguito all’emergenza, in via Quarantola, in via Montanari e da un paio di giorni anche a Barbiano di Cotignola. Per riuscire a liberare la città dai rifiuti, priorità dell’amministrazione, serve la collaborazione di tutti. A sollecitarla è il sindaco Davide Ranalli.
Sindaco, com’è la situazione?
"Le forze messe in campo da Hera e Dolomiti Ambiente, attivata attraverso la colonna mobile del Trentino, sono state distribuite sull’intero territorio dell’Unione dove viene portato avanti un immane lavoro di raccolta. La parte di Lugo colpita è densamente abitata e, per questo, i cittadini devono essere consapevoli che le tempistiche non potranno essere brevi".
Quanto serve per raccogliere tutti i rifiuti?
"I tempi dipendono dalla collaborazione dei cittadini. Il piano attivato prevede che la città possa essere completamente liberata dai rifiuti fra 2 o al massimo 3 settimane. Il numero dei mezzi operativi in città varia dai 20 abituali ai 30-40 attivati nella raccolta straordinaria organizzata sabato e domenica prossima. Le zone più critiche sono quelle a est in cui si trovano parecchi garage sotterranei e quella a ovest nella quale si concentrerà l’intervento straordinario".
Ha parlato di collaborazione dei cittadini. In che modo la città può offrire supporto?
"Insieme a Hera e a tutte le aziende che le stanno dando supporto effettuiamo sopralluoghi puntuali e ci siamo accorti che in alcune aree, in precedenza liberate, si sono di nuovo accumulati dei rifiuti. È importante che chi ha altro materiale da smaltire non lo metta di nuovo in strada nelle zone in cui c’è già stata la raccolta, ma ricorra al servizio gratuito di ritiro ingombranti su richiesta, che Hera ha potenziato. Allo stesso modo è importante mettere in strada solo i rifiuti danneggiati dall’alluvione senza abusare della raccolta per smaltire quello che non piace più e non rivolgersi ai centri di smistamento. Prima liberiamo le strade dai rifiuti, prima possiamo tornare alla normalità anche in termini di raccolta differenziata. La catasta di rifiuti indifferenziati provocata dall’alluvione è pari oggi, per Faenza e Lugo, alla quantità raccolta in un anno e mezzo".
I cumuli di rifiuti costituiscono un pericolo per la viabilità?
"Sicuramente intralciano. Per questo abbiamo lavorato in accordo con la polizia locale per bloccare il traffico in alcune zone e dare modo ai mezzi di raccolta di lavorare più rapidamente. Si tratta di un lavoro complesso e lento, perché il mezzo quando è pieno deve raggiungere il centro di smistamento per liberarsi del carico e tornare sul posto. Può capitare che in una giornata non si finisca una via".
Al di là della richiesta di collaborazione, che messaggio lancia ai lughesi?
"Comprendo le arrabbiature e i timori legati al possibile sviluppo di altre conseguenze, come la presenza di animali fra i rifiuti e il cattivo odore. Per questo stiamo cercando di fare uno sforzo immane per raccogliere tutto nel più breve tempo. Come la ditta Venieri ha messo a disposizione dei mezzi e un dipendente per aiutarci nel punto di raccolta di via Montanari così anche i cittadini dovrebbero offrire il loro sostegno".
Monia Savioli