Rigassificatore, scoppia un caso. Ipotesi seconda nave in città. Arriverebbe quella di Piombino

Il sindaco de Pascale non ci sta: "Ravenna sta facendo la sua parte nella transizione energetica come nessun altro. Il Governo la smetta di tirarci in ballo senza alcun motivo".

Rigassificatore, scoppia un caso. Ipotesi seconda nave in città. Arriverebbe quella di Piombino

Rigassificatore, scoppia un caso. Ipotesi seconda nave in città. Arriverebbe quella di Piombino

La nave rigassificatrice Golar Tundra, che si trova a Piombino e vi rimarrà fino al 2026, troverà una collocazione definitiva a Ravenna e non a Vado Ligure? Una ipotesi emersa ieri sulla stampa. Certo, sarebbe un modo per superare le polemiche e le proteste dei comitati che si sono formati in Liguria. E Ravenna, dove a inizio 2025 entrerà in attività l’altra nave rigassificatrice BW Singapore, cosa ne pensa? "Ravenna – dice il sindaco Michele de Pascale –, sta facendo la propria parte come nessun’altra città italiana nella transizione energetica ed è abituata a discutere dei progetti in maniera seria e puntuale. Abbiamo autorizzato con assoluta convinzione un rigassificatore in tempi da record e aspettiamo da tempo notizie per il più importante impianto eolico offshore in via di approvazione al largo delle nostre coste. Chiediamo che la nostra serietà e responsabilità non venga strumentalizzata. Se il Governo per ragioni tutte politiche vuole spostate il rigassificatore di Piombino in altra sede nel Tirreno lo faccia, ma la si smetta di tirare in ballo il nostro territorio senza alcun motivo".

"Come sosteniamo da mesi, era proprio questa la destinazione a cui si voleva arrivare, raddoppiando di fatto l’impatto ambientale, l’inquinamento e il rischio per la sicurezza a carico della popolazione ravennate, nel totale silenzio delle istituzioni locali e col favore della Regione Emilia-Romagna", polemizza Giulia Gibertoni, presidente del Gruppo Misto della Regione Emilia-Romagna. Dal punto di vista operativo, secondo quanto riportato ieri l’opzione di Ravenna sarebbe più semplice di quella di Vado Ligure, perché sarebbe il raddoppio di un’attività già esistente. È una ipotesi di cui si parlò nel 2022, quando Piombino chiedeva di uscire di scena. Per Snam si tratterebbe di mettere a punto un piano in questo senso e adeguare il cantiere. Allora De Pascale affermò: "Mi sono stufato che si parli solo di navi rigassificatrici, quando Ravenna ha messo sul piatto una strategia energetica in quattro punti".

Si riferiva, oltre alla BW Singapore, alla ripresa delle estrazioni di gas in Adriatico, al parco eolico Agnes, al progetto Ccus, di cattura, utilizzo, stoccaggio della CO2 che sarà avviato a Ravenna a inizio 2024 da Eni e Snam. "Se il governo riterrà meglio collocarlo a Ravenna, il piano energetico è del governo e noi ne prenderemo atto”. Queste le parole di Giovanni Toti, presidente della Liguria, commentando l’ipotesi del passaggio del rigassificatore da Piombino a Ravenna anziché a Savona-Vado Ligure. "Ci siamo messi a disposizione, non è che necessariamente vogliamo prenderci con la forza una nave. Non facciamo i pirati, facciamo i commissari di governo, quindi se il governo sceglierà Vado perché è coerente con il piano, che vada a Vado".

Maria Vittoria Venturelli