Rigassificatore, snodo decisivo Trattativa Snam-Petra sul terminale

L’Autorità portuale assegnerà la concessione dell’area dov’è il ‘ragno’ alla azienda che realizzerà la struttura al largo. Ma va trovato un accordo col Gruppo Pir, altrimenti potrebbe esserci la revoca

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Il Comitato di gestione dell’Autorità portuale assegnerà alla Snam la concessione dell’area marittima dove è collocato il ‘ragno’, cioè l’impianto che ospiterà la nave rigassificatrice BW Singapore. La Snam è, infatti, la società incaricata dal Governo di provvedere all’installazione di due rigassificatori: uno a Piombino, l’altro a Ravenna. Attualmente, la concessione di una parte dell’area interessata è in capo alla Petra, società del Gruppo Pir che fin dal primo momento in cui si è parlato di crisi energetica come emergenza nazionale si è resa disponibile a mettere al servizio del progetto le proprie infrastrutture marittime.

Quello di ieri è stato un primo passo, per concretizzare il passaggio della concessione dovrà esserci o una rinuncia di Petra o una revoca da parte dell’Adsp. C’è, poi, un ulteriore elemento che spinge le due società a sedersi attorno al tavolo, cioè la proprietà delle strutture del terminale che è in capo sempre al Gruppo Pir. In questo caso ci sono due opzioni: la prima è che le parti si accordino in modo tale che tutto l’iter possa andare avanti senza contrasti. In caso di mancanza di accordo, l’Adsp potrebbe revocare la concessione al Gruppo Pir e questo comporterebbe la discussione sulla sorte del terminale e delle attrezzature che vi sono collocate che potrebbero essere o rimosse o espropriate. Salvo ovviamente che le due società, anche in questo caso, non trovino un accordo. La necessità di chiudere in fretta la vicenda è dettata anche dai tempi stretti entro i quali il commissario Bonaccini deve dare l’ok definitivo al progetto: i termini fissati dal governo scadono il 28 ottobre e la procedura d’esproprio è ben difficile che possa concretizzarsi in 15 giorni, eventuali ricorsi compresi. Tra l’altro, la disponibilità dimostrata dal Gruppo Pir fin dall’inizio della vicenda-rigassificatore finirebbe per ritorcerglisi contro con tanto di danno economico. L’auspicio, espresso ieri da più parti, è che si concluda al più presto la trattativa che porti a un’intesa che faccia proseguire spedito l’iter del progetto.

L’impianto a mare, a 8,5 km al largo, sarà interessato dai lavori di messa in sicurezza per consentire alla nave ‘BW Singapore’ di non risentire di condizioni meteo sfavorevoli. La nave ha una capacità di rigassificazione di 5 miliardi di metri cubi annui, e uno stoccaggio di 170mila metri cubi di gas naturale liquefatto. Sarà rifornita ad intervalli regolari, al massimo una volta alla settimana, da navi metaniere. Inoltre, verranno realizzate infrastrutture per allacciare la nave alla rete di trasporto gas esistente.

lo.tazz.