Riscaldamento da biomasse L’impianto a Enomondo

In azione da novembre, ieri è stato presentato con il governatore Bonaccini

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È stato svelato al pubblico ieri il nuovo impianto per il teleriscaldamento in azione da novembre nello stabilimento di Enomondo: la presentazione è avvenuta con il presidente dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini, affiancato sul palco dal sindaco Massimo Isola, dal direttore finanziario di Alpha Tauri Fabio Roncasaglia e dai presidenti di Caviro ed Herambiente Carlo Dalmonte e Filippo Brandolini, realtà che detengono ciascuna il 50% di Enomondo. È la centrale termoelettrica a produrre, dalle biomasse, vapore ad alta pressione a circa 480 gradi, diretto a una turbina in grado di generare energia per 13,7 megawatt. A quel punto entra in funzione la centrale di teleriscaldamento, capace di immettere nella rete dedicata vapore a 140 gradi e acqua a 90 gradi, per un potenziale elettrico rispettivamente di 25 megawatt termici e di 7,5 megawatt termici.

L’impianto, oltre alla Caviro, serve la scuderia Alpha Tauri, una pasticceria industriale e utenze domestiche. "In futuro si potrà ragionare sul mettere a disposizione energia di questo tipo per impianti dalle necessità importanti quali la piscina comunale o l’ospedale – hanno evidenziato i dirigenti di Enomondo –. Vanno però realizzate le condutture in grado di trasportare l’acqua a quelle temperature per chilometri". Un investimento non indifferente, in passato preso in considerazione, senza però che il ragionamento proseguisse. Non è escluso che in futuro queste e altre riflessioni si apriranno: "Il nuovo impianto rigassificatore che arriverà a Ravenna sarà una soluzione in risposta all’attuale crisi di forniture energetiche, ma il futuro delle energie rinnovabili passa altrove – ha evidenziato Bonaccini –. Ecco il perché degli investimenti richiesti per solare ed eolico: a luglio vareremo il nuovo piano energetico regionale". Nello snocciolare le percentuali sull’andamento dell’economia emiliano-romagnola, Bonaccini non ha nascosto "il timore per una terza grande recessione dovuta ai costi per l’energia". Caviro a margine ha presentato anche uno dei rari impianti italiani di cattura e stoccaggio della CO2: il biossido di carbonio è un derivato della lavorazione delle materie prime da cui viene ricavato anche il metano. Al termine della lavorazione il metano viene immesso nella rete, mentre la CO2 viene stoccata in forma liquida in grandi silos, dai quali viene poi prelevata da ditte specializzate: la sua destinazione finale è principalmente quella di ingrediente per acque minerali e bibite gassate.

f.d.