"Rischi per tutti gli organi. E attenzione ai bambini"

Lo pneumologo Danesi: "Le polveri più sottili entrano nei polmoni"

Respirare aria inquinata equivale a fumare un quantitativo più o meno consistente di sigarette. Lo conferma anche Gianluca Danesi, direttore facente funzione di Pneumologia negli ospedali di Ravenna e Lugo, anche se è difficile stimare quante ’sigarette’ inaliamo in questi giorni passeggiando per Ravenna, da due settimane in allarme per le alte concentrazioni di polveri sottili.

Danesi, quali sono i rischi dello smog per la salute?

"I rischi possono ripercuotersi su vari organi e l’apparato respiratorio è uno dei più colpiti per la sua funzione di filtro. Il particolato pm2.5 riesce a passare negli alveoli mentre il pm10 è irritante per occhi, tracheo, bronchi. Questo aumenta le bronchiti acute anche in persone sane perché è un carico irritante, oltre a un peggioramento per chi ha patologie respiratorie croniche come asma, broncopneumopatia cronica ostruttiva e le insufficienze respiratorie che usano ossigenoterapia".

Si calcola che ogni anno ci siano morti dovute allo smog

"È una cosa nota a livello internazionale. L’Italia è uno dei Paesi più colpiti: in Europa un decesso da smog su 6 avviene nel nostro Paese. È un problema importante che incide sui costi della sanità per milioni e milioni".

Chi è più a rischio?

"Chi ha già delle patologie e gli anziani, che da noi sono molti di più che altrove. E poi i bambini piccoli, che tendono a essere più esposti agli inquinanti perché sono più bassi e quindi più vicini agli scarichi delle auto. Ad acuire il problema in queste giornate c’è la nebbia, che ’blocca’ gli inquinanti. L’assenza di vento e precipitazioni e l’uso massiccio delle stufe peggiorano il tutto: infatti è un problema tipico di questo periodo".

Quali sono i sintomi tipici legati allo smog?

"Lacrimazione degli occhi, tosse, respiro più corto del normale... Succede quando c’è un’esposizione acuta. Se l’esposizione diventa cronica o prolungata esiste un rischio concreto dell’aumento delle probabilità di sviluppare un tumore del polmone, ma succede se l’infiammazione da inquinanti atmosferici va avanti a lungo".

In questi giorni come ci si può difendere?

"Evitare di uscire quando la nebbia diventa smog: è facile accorgersene, basta passare un fazzoletto sul davanzale per vedere le polveri. Le persone a rischio possono usare le mascherine. Il momento peggiore è l’inizio della giornata, tra le 7.30 e le 9.30, quando c’è più traffico, nelle case si alza il riscaldamento e la nebbia viene su dal terreno intrappolando gli inquinanti. Meglio evitare le zone più trafficate. Nelle case il consiglio è non cambiare l’aria in quegli orari".

In questi giorni in ospedale vede un aumento delle patologie respiratorie?

"Più che altro vediamo una grossa differenza tra estate e inverno, legata anche a questo".

Oltre all’apparato respiratorio, le polveri sottili possono entrare in circolazione in tutto il corpo. Quali le conseguenze per gli altri organi?

"C’è un’associazione con ipertensione, ictus, infarti, scompensi cardiaci, peggioramento di malattie infiammatorie, disturbi degli occhi".

La pianura padana è un’area a rischio tumori, purtroppo

"Sì. Difficile dire l’incidenza dello smog, ma è ovvio che chi vive a Cortina ha un carico inferiore di queste patologie rispetto a chi abita accanto all’industria".

Sara Servadei