Russi, recupero dell’ex discarica. Accordo tra il Comune e un privato

La cava Bosca è stata dismessa nel 1986. Lavori al via tra un mese grazie a un patto con la società Calderana srl. Il sito verrà messo in sicurezza e il piazzale che verrà ricavato sarà usato per produrre cippato energetico.

Russi, recupero dell’ex discarica. Accordo tra il Comune e un privato

Russi, recupero dell’ex discarica. Accordo tra il Comune e un privato

È il primo caso di cooperazione fra pubblico, il Comune di Russi, e privato, la società Calderana (ne sono soci il consorzio Astra e Recte, con sede a Faenza), per la messa in sicurezza di una ex discarica comunale di rifiuti urbani, quella dell’ex cava Bosca, alle porte di Russi, e rendere remunerativo il sito; un modello che sta già ricevendo apprezzamenti a livello nazionale e che sarà presentato alla prossima edizione di ’RemTech Expo’, la Fiera internazionale delle bonifiche che si tiene a Ferrara, e che potrebbe permettere all’Italia di fare un ulteriore passo avanti nel processo di bonifica delle 200 discariche pubbliche selvagge per le quali il nostro Paese nel 2014 è stato condannato dalla Corte di giustizia della Ue alla sanzione di 40 milioni di euro per ogni sito. L’accordo fra il Comune di Russi e Calderana srl (che, in sintesi, prevede la messa in sicurezza dell’ex discarica e la realizzazione di un impianto funzionale alla produzione di energia) è stato raggiunto a dicembre del 2021, ma solo in questi giorni l’iter amministrativo è giunto a conclusione ed entro un mese inizieranno i lavori.

L’accordo, che ha visto come protagonisti da una parte il sindaco Valentina Palli e dall’altra al presidente di Calderana srl Boris Pesci, giunge a diciotto anni da quando la società acquistò dal Comune di Russi (sindaco Vallicelli) l’area della ex cava di argilla Bosca (situata in via Calderana, da cui il nome della società) che negli anni era stata trasformata in discarica comunale (dismessa nel 1986). Contemporaneamente fu presentato un progetto che prevedeva la messa in sicurezza della discarica e l’utilizzo della ex cava come discarica controllata di eternit. Un progetto che però l’amministrazione successiva a Vallicelli ha contrastato strenuamente, tanto che sono scaturiti vari contenziosi.

Quando ormai cinque anni fa nacque la nuova giunta con sindaco Valentina Palli, il presidente di ‘Calderana’ riprese i contatti presentando una proposta progettuale diversa sulla quale nel dicembre 2021 è stato raggiunto l’accordo condensato in 39 pagine e ora operativo. "L’accordo – spiega Pesci – è importante e unico in Italia perché vede la collaborazione fra un Comune e un privato per conseguire un duplice risultato: di interesse generale per il Comune e di interesse imprenditoriale per il privato. È un modello che può essere copiato da quei comuni che si trovano con vecchie discariche di rifiuti urbani mai messe in sicurezza e per questo la Ue ha sanzionato l’Italia". I lavori partiranno su tre fronti: la discarica, il riempimento della dismessa cava e l’allargamento della strada. I rifiuti verranno ricoperti da un doppio telo di diversa tipologia che a sua volta sarà ‘seppellito’ sotto a uno strato di terreno di oltre un metro. Saranno inoltre previsti tre pozzi di estrazione continua di eventuale percolato, dovuto alle acque meteoriche che avessero in qualche modo superato il doppio telo, e che sarà convogliato in una apposita vasca. Quasi la metà del costo del telo sarà a carico del Comune. Sul terreno compattato verrà installato un impianto fotovoltaico. Questi lavori dovrebbero terminare in due/tre anni. La cava sarà riempita con terreno di risulta: occorreranno circa 300mila metri cubi di materiale per il cui trasporto è previsto su via Calderana un transito medio di una trentina di autocarri al giorno: in vista di questo nuovo traffico il progetto prevede l’allargamento della strada nel tratto fra la ferrovia e via Vecchia Godo.

"L’allargamento sarà a spese nostre – precisa Pesci – e devo ringraziare la famiglia del proprietario del terreno, Sangiorgi, con il quale avevo raggiunto l’accordo e che però è deceduto prima di formalizzare il tutto. La vedova, infatti, ha subito assicurato che ciò che aveva stabilito il marito si sarebbe fatto. E così è stato!" Il piazzale ottenuto dal riempimento della cava andrà a costituire il deposito per legname di risulta, anche agricolo e fluviale; qui gli agricoltori della zona potranno portare la loro legna, sostanzialmente alberi da frutto divelti, e chiunque potrà portare tronchi e rami tolti dai fiumi. Inoltre attorno a tutta l’area interessata dai lavori saranno piantati anelli di pioppi maschi (non producono piume) che ogni cinque anni saranno tagliati e trasformati anch’essi in cippato energetico per la centrale Powercrop. Questa attività e l’energia prodotta dall’impianto fotovoltaico, quando tutto sarà a regime, non prima di 6/7 anni, saranno le uniche due fonti di reddito per Calderana che, per l’intera opera, impegnerà almeno due milioni di euro.

Carlo Raggi