Scatti d’archivio alla Casa delle Donne

Un allievo della scuola media ‘Alighieri’ di Lido Adriano racconta la scoperta della raccolta fotografica all’interno della struttura ravennate

Scatti d’archivio alla Casa delle Donne

Scatti d’archivio alla Casa delle Donne

Vorrei raccontare l’esperienza vissuta dalla mia classe il 24 ottobre scorso, nella nostra aula di Lido Adriano e il 26, stesso mese e anno, data in cui io, insieme ai miei compagni di classe, ci siamo recati a ‘La Casa delle Donne’, situata a Ravenna in via Maggiore 120.

Fondata nel 2012, è un luogo autonomo e autogestito, un punto di accoglienza per le donne di ogni provenienza, età, appartenenza politica o religiosa e collocazione sociale ma noi l’abbiamo conosciuta come un centro di documentazione ed archivio che svolge un ruolo fondamentale nella conservazione e nella diffusione della storia delle lotte per l’emancipazione femminile in Italia.

Negli anni ‘50 e ‘70, le donne italiane hanno iniziato a comprendere ed affrontare le sfide poste dalla loro posizione nella società rivendicando i propri diritti, inclusi quelli riguardanti l’infanzia, l’uguaglianza di genere e i diritti del lavoro. In precedenza, i capofamiglia erano solo uomini, con il potere di prendere tutte le decisioni in famiglia. Il divorzio non era legalizzato fino al 1974, e i guadagni delle donne che lavoravano venivano spesso consegnati ai loro mariti. Le donne erano anche pagate meno degli uomini a parità di mansioni; hanno così iniziato a mobilitarsi per ottenere maggiori diritti ed il riconoscimento delle loro lotte. A Ravenna e in altre parti dell’Italia si sono tenute battaglie politiche, lotte e manifestazioni per affrontare questi problemi comuni e la solidarietà tra le donne è emersa come un elemento chiave per tentare di ottenere i propri diritti.

L’archivio fotografico de ‘La Casa delle Donne’ è un insieme organizzato di fotografie che rappresentano diversi argomenti. Sono presenti alcune immagini le quali raccontano storie di immigrati, inclusi bambini, che sono arrivati a Ravenna in cerca di aiuto e di sostegno. Tale archivio conserva tutte queste testimonianze storiche e documenta gli atti di solidarietà.

L’archivio lavora anche per digitalizzare documenti e fotografie al fine di preservare la memoria storica. Tuttavia è importante notare che esiste solo una copia di molti di questi documenti, ed il rischio di perdere oggetti e ritrovamenti preziosi, a causa di guerre ed alluvioni, è sempre presente.

Nel 1944 il giornale ‘Noi donne’ nacque in clandestinità nelle sue prime edizioni ed è ancora edito online. Pubblica notizie e materiali dell’epoca e fa la cronaca di grandi e piccoli avvenimenti locali: dallo sciopero delle mondine che rivendicano una paga più alta al diritto di voto per le italiane, oltre alle manifestazioni e alle proteste. Si tratta di edizioni regionali, scritte, stampate e diffuse in condizioni molto difficili, con la guerra ancora in corso, e realizzato ad alto rischio di vita per chi ci lavorava.

In conclusione, secondo me, ‘La Casa delle Donne’ svolge un ruolo fondamentale nella preservazione della storia delle lotte femminili in Italia. Attraverso i suoi archivi essa ci aiuta a capire e ad apprezzare la forza e la determinazione delle donne che hanno combattuto per ottenere i propri diritti. Inoltre, le immagini dell’archivio fotografico che ho osservato, hanno suscitato in me una grande emozione, interesse e stima nei confronti di coloro che hanno lottato con tanta forza di volontà.

Ho trovato davvero interessante la biblioteca situata all’interno della ”Casa delle Donne” perché, secondo me, è un’occasione di crescita, un luogo vivo ed attivo, un laboratorio del pensiero e non un semplice deposito di libri e di documenti.

Fabio Milli, classe 3^ E

Scuola media ‘Dante Alighieri’ di Lido Adriano

Professoressa Paola Fabbri