"Sogno una spiaggia più accessibile"

Lido Adriano: Pietro Scidurlo, disabile, chiede un tappeto rigido negli stradelli davanti alla spiaggia

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Sogna una spiaggia a Lido Adriano più accessibile per i disabili ma anche per tutte le persone con problemi di deambulazione, Pietro Scidurlo. In fondo, basterebbe poco: attrezzare con un tappeto rigido gli stradelli che conducono in spiaggia. Come quello che si trova davanti al residence Calandre che ospita una vera e propria comunità, visto che è composto da ben 196 appartamenti in cui abitano o risiedono temporaneamente – soprattutto durante la stagione estiva – almeno 400 persone. Scidurlo vive in prima persona la problematica quando, in estate, viene a trascorrere le vacanze a Lido Adriano, dove abitano i suoi genitori.

"Basterebbe un po’ di attenzione in più da parte dell’amministrazione comunale – afferma – e il problema si risolverebbe. In fondo, basterebbe inserire un tappeto rigido in fondo allo stradello che conduce in spiaggia, per favorire l’accesso a chi ha una mobilità ridotta. La situazione di Lido Adriano è un a macchia di leopardo, nel senso che in alcuni punti il tappeto è stato inserito, come in alcuni accessi alla spiaggia libera o per esempio nel vicino stabilimento Alessandra. Ma manca in punto strategico come quello di fronte al residence Calandre, utilizzato ogni giorno da un gran numero di persone. Parlo quindi non solo a titolo personale ma anche per le tante persone in difficoltà. Al residence, infatti, abitano anche tanti anziani che faticano così ad avvicinarsi all’agognata spiaggia. Con un minimo investimento si può garantire realmente un’accessibilità a 360 gradi". Da anni Pietro Scidurlo, che abita a Somma Lombarda in provincia di Varese, si occupa di accessibilità ed è l’esempio di come si può cambiare il mondo con l’unico potere che ciascuno ha: quello su noi stessi.

Paraplegico dalla nascita, a causa di un’errata valutazione medica, vive facendo ciò che da sempre gli è stato negare: camminare. In Italia, è stato uno dei primi pionieri con disabilità ad affrontare un trekking di lungo raggio e dalla sua esperienza è nata la guida ‘Santiago per tutti’, di cui è autore insieme a Luciano Callegari, edita da Terre di Mezzo. Nel 2012 ha poi fondato ‘Free Wheels’, un’associazione che aiuta tutte le persone a intraprendere esperienze di viaggio lento lungo gli itinerari della fede e della cultura di cui l’Europa è disseminata. "Le barriere più grandi sono quelle della mente – ama ripetere –. Di recente, ho organizzato una traversata ‘accessibile’ dell’Emilia: otto tappe in otto giorni, per un totale di 250 km, un’esperienza bellissima. Ora è paradossale che sia più facile fare un cammino così lunga senza problemi che non accedere a una spiaggia a Lido Adriano. Facciamo qualcosa!".

Roberta Bezzi