Spento il rogo in collina, ma l’allerta resta alta

Brisighella, sospesi gli interventi con i mezzi aerei ma ora è necessario prevenire il rischio di nuovi focolai

Spento il rogo in collina, ma l’allerta resta alta

Spento il rogo in collina, ma l’allerta resta alta

Dopo quasi tre giorni di lotta senza sosta, i vigili del fuoco hanno avuto ragione delle fiamme, ma la zona boschiva tra San Martino in Gattara e San Cassiano, frazioni del territorio brisighellese, resta oggetto di grande attenzione. Se non altro perchè il vento, molto sostenuto ieri e previsto anche per oggi, potrebbe alimentare nuovi focolai che renderebbero necessari ulteriori interventi.

Per questo motivo è proseguito nella serata di ieri e durante la notte il monitoraggio della vasta area alberata e del sottobosco che per tre giorni è stato interessato dall’incendio. Il lavoro strenuo dei vigili del fuoco e delle squadre della colonna di protezione civile intanto ha prodotto il risultato sperato, con le fiamme che sono state prima circoscritte e poi, poco a poco ridotte fino allo spegnimento di ieri. A causa delle proporzioni e soprattutto dell’area interessata, piuttosto impervia, si era reso necessario l’intervento dei mezzi aerei, come l’elicottero dei vigili del fuoco e quello dell’esercito, per i cui rifornimenti erano state allestite apposite vasche di prelievo, e soprattutto dei quattro canadair, mezzi che dopo il rifornimento al Lago di Bilancino (e anche nell’Adriatico), hanno scaricato sull’area decine di migliaia di litri d’acqua.

La sospensione ufficiale degli interventi è stata decretata nel primo pomeriggio di ieri, intorno alle 14. Contemporaneamente, le squadre di vigili del fuoco e di protezione civile provenienti da tutta l’Emilia-Romagna e dalla vicina Marradi, sono riuscite ad aprirsi un varco d’accesso alla zona interessata dall’incendio di tipo ‘radente’, non senza fatica, visti gli ostacoli incrociati nel percorso e le dannosissime frane lasciate in eredità dell’alluvione di due mesi e mezzo fa. Per questo si era reso necessario anche l’intervento di bulldozer per creare delle piste provvisorie.

Particolarmente prezioso è stato inoltre l’utilizzo dei mezzi leggeri, quelli a passo corto e dotati di modulo anticendio, ma ancora più preziosa è stata l’abnegazione del personale a terra, che nonostante le difficili condizioni del terreno, sin dal primo giorno si sono inerpicati anche a piedi. Le operazioni sono state in capo al corpo nazionale dei vigili del fuoco, e già da martedì era stato disposto sulla provinciale all’ingresso di San Cassiano l’unità di comando locale. Sul posto anche carabinieri forestali, tecnici comunali, polizia locale. Supporto è stato fornito anche da cittadini volontari con conoscenza del territorio.

L’attenzione come detto resta alta in particolare per il sottobosco e l’humus bruciato. Le sostanze organiche presenti nel terreno sono state infatti sottoposte alle sollecitazioni del processo di combustione di questi giorni e persiste il rischio di nuovi focolai.

Resteranno poi da accertare le cause specifiche che hanno dato origine al devastante incendio, ancora ignote.

d.v.