Stagione, mancano lavoratori: "Carenze attorno al 25%. E ancora 15 bagnini in meno"

L’appello di Maurizio Rustignoli, presidente della Coop Spiagge Ravenna. Tra le figure più ricercate quelle legate al settore della ristorazione.

Stagione, mancano lavoratori: "Carenze attorno al 25%. E ancora 15 bagnini in meno"

Stagione, mancano lavoratori: "Carenze attorno al 25%. E ancora 15 bagnini in meno"

Trovare personale per l’estate resta un’impresa: soprattutto nella ristorazione che all’inizio della stagione balneare si trova a corto di personale. E secondo gli operatori turistici le carenze nel Ravennate si aggirano ancora intorno al 20-25%. Basta dare uno sguardo alle richieste per gli stagionali pubblicate sul sito del Cescot, il portale di Confesercenti dedicato a lavoro e formazione, per capire di cosa stiamo parlando. Poco meno di cento le richieste di lavoro stagionale dove sì è alla ricerca di qualche commesso, ma il grosso delle offerte di lavoro riguarda il mondo dei bar, della ristorazione e anche dei chioschi di piadina oltre che gli addetti di spiaggia. Da qualche anno il copione si ripete e probabilmente la situazione è destinata ad aggravarsi.

Anche in questo settore, come spiega Nevio Salimbeni di Cna Turismo di Ravenna, bisognerà ragionare meglio sulla formazione di persone con rapporti stabili, "cosa che le piccole imprese fanno fatica a fare e affrontano il tema singolarmente". Del resto l’occupazione di tanti soggetti non può che essere stagionale e, specie tra i camerieri, il turn over è inevitabile. "Siamo alle soglie dell’apertura delle strutture – spiega Maurizio Rustignoli, presidente della Cooperativa Spiagge Ravenna – e siamo oggettivamente in difficoltà, con una carenza di personale che è ancora tra il 20 e il 25% per completare gli staff". Dai baristi ai camerieri, passando dagli operatori di spiaggia ai bagnini del salvataggio sono ancora tante le caselle che devono andare a posto. La sezione ‘Cerco lavoro’ nel sito del Cescot è un buon termometro della situazione con tantissimi annunci attivi, alcuni dei quali risalgono a inizio marzo, segno che non si trova rapidamente; i camerieri e i baristi sono i più ricercati ma anche con cuochi e personale di cucina non si scherza.

"Lo scorso anno – spiega ancora Rustignoli – le cose andavano forse un po’ meglio e baristi e camerieri sono davvero difficili da trovare. Con l’aggiunta quest’anno anche dei bagnini di salvataggio; sta per iniziare la stagione abbiamo ancora una quindicina di posti vacanti". E se un tempo si trovava sui portali o con gli annunci, oggi funzionano molto il passaparola e soprattutto i canali social. "Ci proviamo anche con gli strumenti delle associazioni di categoria ma i risultati non sono quelli attesi e dobbiamo fare i conti con un cambiamento sociale sempre più evidente: i giovani cercano sempre meno i lavori stagionali – spiega Rustignoli –. Questo non ci impedisce di intercettare giovani bravissimi che studiano all’università e di mantengono con il lavoro estivo. Ne abbiamo e ne abbiamo avuto di bravissimi, ma sono sempre meno". E non pare sia più neppure una questione di paga. "Attualmente – conclude Rustignoli – il personale di spiaggia senza esperienza guadagna, netti, 1.300 euro al mese, ovviamente lavorando anche nei festivi, e un cameriere esperto non fatica ad arrivare a 2mila euro al mese; questo senza contare gli straordinari". Per coprire i posti vacanti si aspetta l’arrivo di lavoratori extracomunitari ma serve formazione e una buona conoscenza della lingua, elementi che non si improvvisano. Il lavoro nel settore turistico ha poi l’aggravante dei picchi nel weekend. "Sì, il problema è proprio che nelle zone di mare – spiega Stefano Venturi, funzionario Confartigianato della provincia di Ravenna – c’è un picco di domanda nel weekend, quando servirebbe tantissimo personale, mentre durante la settimana il lavoro diminuisce sensibilmente. E ovviamente non è facile reperire tutto il personale che serve solo due giorni la settimana".

Giorgio Costa