Stalking sulla ex al bar : "Ti mangio il cuore, ti uccido e sciolgo nell’acido": arrestato

Indagini della polizia, l’uomo è finito in carcere in esecuzione a un’ordinanza cautelare. Lui una volta le aveva mimato anche il gesto del taglio della gola .

Stalking sulla ex al bar : "Ti mangio il cuore, ti uccido e sciolgo nell’acido": arrestato

Stalking sulla ex al bar : "Ti mangio il cuore, ti uccido e sciolgo nell’acido": arrestato

Sapeva di trovarla in quel bar a ridosso del centro. Ed è lì, per due volte in poche settimane, che ha affrontato prima lei e poi il nuovo compagno della donna riservando alla ex minacce esplicite come: "Ti faccio fuori, ti mangio il cuore, ti uccido, ti ammazzo". Ma anche prendendola a pugni e calci (prognosi di 7 giorni) e strappandole il cellulare di mano per scaraventarglielo in strada. E pure al rivale in amore ha riservato minacce del tipo: "Questa è la mia donna, ti squaglio nell’acido, ti faccio i buchi alla macchina e te la faccio saltare".

Un quadro accusatorio, quello delineato dal pm Lucrezia Ciriello sulla base delle verifiche fin qui eseguite dalla squadra Mobile della polizia, costato l’arresto a un muratore italiano ultra-cinquantenne residente in città e con vari predenti alle spalle. L’uomo, difeso dall’avvocato Alessandro Veronesi, ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere nel corso dell’interrogatorio di garanzia tenutosi mercoledì scorso davanti allo stesso giudice - il gip Andrea Galanti - che aveva emesso per lui la misura di custodia cautelare in carcere.

Sebbene occorrano ulteriori approfondimenti - ha rilevato il gip nella sua ordinanza -, nell’indagato è possibile "scorgere un atteggiamento predatore, manesco e senza freni inibitori" in un contesto caratterizzato da "molestie, aggressioni verbali, violenze, minacce e costrizioni psicologiche". Il tutto segnato da un preciso elemento: "Il ricorso al carburante alcolico".

Quello che lo stesso gip ha delineato come "rapporto insano", era cominciato nel 2016. Entrambi, per non meglio precisate ragioni, erano poi finiti in carcere. Una volta uscita, lei si era allontanata dall’uomo per riavvicinarsi nel 2018. Il primo episodio di violenza - secondo la denuncia della donna - risale al 2020 quando lui in un bar le aveva assestato una manata alla testa davanti alla madre di lei. Poi l’aveva colpita fino a farle perdere i sensi: salvo chiamarla dopo alcuni giorni per scusarsi e prometterle di avere smesso con l’alcol. Il rapporto era continuato così come le accese discussioni. Tra il 2022 e il 2023 - prosegue l’accusa - lui si era presentato al citofono di lei suonando più volte: ma, non ricevendo risposta, aveva sfondato l’ingresso condominiale, era salito per le scale e aveva scardinato la porta dell’interno della donna.

Si arriva così al primo episodio al bar, 24 novembre scorso. Lui l’aveva avvicinata e le aveva mimato il gesto del taglio della gola. Poi aveva sciorinato una sfilza di minacce. E quando aveva realizzato che la donna si trovava in videochiamata con il nuovo compagno, le aveva strappato il cellulare di mano gettandolo via. Quindi aveva cominciato a picchiare la ex: ma erano intervenuti alcuni avventori e lo avevano bloccato. Lui aveva continuato a inveire anche dopo l’arrivo dei carabinieri. Entrambi infine erano andati in ospedale a farsi medicare.

La sera del 16 dicembre il copione si era ripetuto al solito bar: questa volta alla presenza pure del nuovo compagno della ex. La donna aveva allora deciso di rivolgersi il giorno dopo alla questura: e proprio mentre stava raccontando cosa a suo avviso le fosse accaduto, l’ex compagno era a sua volta entrato in questura per inveire contro la ex lamentando di essere stato invece lui quello picchiato.

Andrea Colombari