Stop alle celebrazioni per Ettore Muti "Antifascismo unica opzione possibile"

Maestri e Boldrini criticano la scelta delle autorità di avere dato in questi anni la possibilità di svolgere la manifestazione

Stop alle celebrazioni per Ettore Muti  "Antifascismo unica opzione possibile"

Stop alle celebrazioni per Ettore Muti "Antifascismo unica opzione possibile"

L’improvviso stop delle commemorazioni pubbliche sotto al cimitero monumentale in onore di Ettore Muti, ha scatenato diverse reazioni in città. Del resto era da metà degli anni ’90 che la manifestazione veniva organizzata nella domenica più vicina alla data del decesso - il gerarca fascista Muti fu ucciso in circostanze mai del tutto chiarite nella pineta di Fregene il 24 agosto 1943 -: e quindi si sarebbe dovuta tenere questa mattina. E invece, come confermato da uno degli storici organizzatori, Mirco Santarelli, in qualità di ex responsabile territoriale dell’Anai, associazione nazionale arditi d’Italia, non se ne fa più nulla. In sintesi - ha spiegato Santarelli - la scelta è legata alla "caccia alle streghe" operata dalla sinistra anche tramite lo strumento della querela: ciò ha prodotto onerose spese di difesa pur in presenza di cause vinte. "Ci siamo sentiti perseguitati in questi anni", ha aggiunto. Una scelta inattesa se si pensa che quest’anno cadeva l’80esimo dalla morte di Muti. E che si sarebbe trattato della prima commemorazione successiva a un paio di pronunciamenti del gip, seguiti ad altrettanti esposti della consulta provinciale antifascista, secondo cui non c’era alcun reato nell’evento sotto il profilo della legge Scelba.

L’avvocato Andrea Maestri, autore di quasi tutti gli esposti in materia, non ha nascosto la sua soddisfazione pur proponendo un’analisi di più ampio respiro: "In questi anni, i vari prefetti che si sono succeduti a Ravenna - ha detto - hanno purtroppo inteso assumere una non condivisibile posizione di terzietà o malintesa equidistanza tra opposte fazioni: però l’antifascismo non è una fazione ma è l’opzione definitiva delle madri e dei padri costituenti e vincola tutte le istituzioni". Per Maestri si tratta della "sola opzione che garantisce la libera espressione di tutte le diverse sensibilità e opinioni. Il fascismo e il neofascismo, che sono negazione della libertà, si pongono invece al di fuori del perimetro democratico e costituzionale, come abbiamo cercato di affermare anche con le battaglie giudiziarie di questi anni".

Per il presidente della consulta antifascista Carlo Boldrini, figlio di Arrigo alias ‘Bulow’, storico comandante partigiano e membro della Costituente, "la rinuncia a celebrare il gerarca Muti non è dovuta al rispetto della legalità repubblicana in verità poco garantita da chi di dovere. Per anni s’è dovuto assistere al padroneggiante neo-fascismo senza alcun diritto, specchio del suo revanscismo con intenti proseliti e propagandistici". Un "abuso di diritto a scapito di altri diritti, e cioè della maggioranza dei ravennati".