"Sul liceo una tempesta in un bicchier d’acqua"

Parla l’ex preside Neri: ’censurò’ un docente per aver segnalato una relazione fra una prof e un’alunna, sanzione annullata dal giudice

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"Una tempesta in un bicchier d’acqua". Così commenta l’ex-preside Luigi Neri, non più in carica in quanto in pensione dal settembre scorso, la vicenda che ha portato il tribunale di Ravenna a revocare la censura che inflisse a un insegnante nel 2017, colpevole a suo dire della "diffusione di notizie di natura altamente sensibile riguardanti una studentessa e una docente, rese identificabili in un contesto pubblico", comportamento giudicato "una inammissibile intromissione nell’altrui sfera personale".

Il prof all’epoca dei fatti aveva discusso con alcuni colleghi circa una relazione di natura sentimentale che una studentessa dell’indirizzo artistico – maggiorenne all’epoca dei fatti – intratteneva con una docente in forza in un altro indirizzo del liceo. L’ex-preside definisce oggi la censura inflitta all’insegnante come un provvedimento comunque piuttosto blando: "La censura è un semplice ammonimento, che non ha conseguenze ad esempio a livello retributivo". Nel testo della sentenza c’è però un altro elemento che balza agli occhi: è lecito per un docente avere una relazione sentimentale con un proprio studente? Sulla questione il senso comune è evoluto a più riprese nel corso degli anni.

Si chiede infatti il tribunale: "È possibile essere insegnante della persona alla quale si è legati da un vincolo sentimentale-amoroso? A tali interrogativi la memoria richiesta alla resistente (il liceo Torricelli-Ballardini, ndr) ha dato un acritico parere positivo: non vi sarebbe nulla di male da parte dei docenti ad essere legati sentimentalmente ad un proprio alunno maggiorenne". Il tribunale evidenzia poi che "essendosi evitata tale eventualità (studentessa e prof appartenevano a indirizzi diversi) non è questa la sede idonea a stabilire se ciò corrisponda effettivamente a diritto". Si limita però a rilevare che per il personale non docente, in base al contratto nazionale, si configurerebbe il licenziamento.

L’ex-preside Luigi Neri afferma di "non poter aver fatto la considerazione citata nella sentenza. Non sono infatti mai stato convocato dal giudice. L’ipotesi di una relazione fra un docente e uno studente di una sua classe non si è peraltro mai verificata al Torricelli-Ballardini. In quel caso il professore avrebbe dovuto spostarsi in un’altra classe". La presunta relazione datava 2017: il tribunale l’ha descritta come "di dominio comune o quasi", specificando che "le due donne erano libere di instaurare una tale relazione e di viverla addirittura pubblicamente". Considerazione, quest’ultima, che Neri trova lapalissiana. "Nessuno ha diritto di intromettersi nella sfera privata altrui". Più in generale, Neri nota però come "nel mondo della scuola c’è ancora chi vuole creare un clima da Inquisizione, inaccettabile e non più al passo coi tempi".

Filippo Donati