Torna la stagione degli ecobonus. Fino a 13.500 euro per l’elettrico: "Ma servono interventi strutturali"

Il provvedimento consentirà di acquistare auto e moto e installare impianti a Gpl e metano. Ad incidere sulla somma erogabile l’Isee dell’acquirente e l’anzianità del veicolo da rottamare.

Torna la stagione degli ecobonus. Fino a 13.500 euro per l’elettrico: "Ma servono interventi strutturali"

Torna la stagione degli ecobonus. Fino a 13.500 euro per l’elettrico: "Ma servono interventi strutturali"

Meglio tardi che mai. Con la pubblicazione del Dpcm (decreto del presidente del consiglio dei ministri) sulla Gazzetta Ufficiale, torna la stagione degli ecobonus per l’acquisto di auto, moto e veicoli commerciali e per l’installazione di impianti a Gpl e metano. L’operatività sarà da inizio giugno, ma gli accordi risalgono al 1° febbraio. I parametri che incidono sul quantum del contributo sono l’anzianità del veicolo da rottamare, la quantità di emissioni e l’Isee dell’intestatario. In assenza di rottamazione, si parte da un contributo di 4mila euro, mentre con la rottamazione si parte da 1.500 per modelli ibridi e si può arrivare fino ad un bonus massimo di 13.500 euro per l’acquisto di una vettura elettrica (Isee inferiore a 30mila euro).

Per chi installa impianti nuovi a Gpl o metano su auto almeno Euro 4, i contributi previsti sono di 400 e 800 euro. "Averli annunciati a febbraio – commenta Enrico Benelli, titolare di Lineablù, concessionaria Volvo, Seat, Cupra Skoda e Mazda – per poi avviarli a fine maggio, è stato un problema, ma resta comunque una misura importante che accogliamo con favore e che darà impulso al mercato. Il problema è stato il clima di attesa, che ha frenato il mercato. Certo, i fondi per i veicoli con emissioni sopra i 60 grammi di Co2, ovvero per le vetture endotermiche, sono consistenti, ma avranno una durata breve. Difficile quantificare, ma si andrà da, qualche settimana a un mese, forse un mese e mezzo. In sostanza, i fondi sono tanti, ma la platea è vasta. Per le motorizzazioni elettriche e ibride prevediamo invece una durata maggiore".

Servirebbero forse misure più ‘importanti’? "Gli ecobonus vanno benissimo, ma sono paragonabili ad una aspirina. Un intervento più strutturale, come suggerito anche dalle associazioni di categoria, potrebbe essere, ad esempio, un intervento strutturale sulla ‘fiscalità’ delle auto aziendali. Al momento infatti, la possibilità di detrazione per veicoli a basse emissioni, è quasi nulla. Alzando questa percentuale, si incentiverebbero le aziende ad investimenti sul rinnovo delle flotte". Nel dibattito è intervento anche Adolfo Cosentino De Stefani, past president di Federauto e patron di De Stefani Group, concessionario Mercedes, Smat, Mg, Renault, Dacia e Nissan: "Gli incentivi, prima si concedono e poi si annunciano, non viceversa, con la conseguenza di paralizzare il mercato. È infatti da febbraio che sono stati raggiunti gli accordi col ministero, al cui tavolo, peraltro ero presente. Visto il plafond messo per la sostituzione delle macchine più inquinanti, diventa un grosso incentivo per il ringiovanimento del ‘parco’ che, così com’è, risulta altamente pericoloso. Oltre ad una valenza in termini ‘ecologici’, diventa infatti importantissimo per una ragione di sicurezza, peraltro in una delle provincie col più altro indice di mortalità per incidenti automobilistici. Fino alle Euro3, ad esempio, non erano previsti l’abs e i sistemi di sicurezza attivi e passivo...".

Roberto Romin