Tornado, esenzione Tari nel 2024: "Contributi, la casa sia in regola. Altrimenti la somma va restituita"

Affollato incontro publico con la giunta dopo la calamità che in estate ha flagellato Savarna. Fondi, per le opere pubbliche mancano i moduli, per i privati fino a 5 mila euro entro il 15 dicembre.

Tornado, esenzione Tari nel 2024: "Contributi, la casa sia in regola. Altrimenti la somma va restituita"

Tornado, esenzione Tari nel 2024: "Contributi, la casa sia in regola. Altrimenti la somma va restituita"

L’esenzione Tari arriverà nel 2024 perché per il 2023 non c’erano i tempi tecnici per metterla in campo e attenzione a che la casa sia perfettamente in regola prima di chiedere il contributo di immediato sostegno sia per l’alluvione sia per il tornado che ha interessato l’area tra Savarna e Alfonsine a luglio; se venissero riscontrate difformità tra la situazione catastale e la realtà dell’immobile i contributi rischiano di dover essere restituiti e sanate le irregolarità. Sono questi alcuni degli elementi emersi l’altro ieri sera nel corso di una affollata riunione indetta dal comune di Ravenna (presenti il sindaco Michele De Pascale e gli assessori Federica Del Conte, Gianandrea Baroncini, Giacomo Costantini, Fabio Sbaraglia e Livia Molducci) oltre alla consigliera regionale Manuela Rontini che si è tenuta a Savarna presso il centro sociale La Pioppa. Il sindaco ha ricordato il doppio binario che esiste in fatto di emergenza tra i territoti alluvionati (struttura del Commissario Figliuolo) e sottoposti al tornado (struttura comunale) e occorre che seguano le due strade distinte anche coloro che abbiano subito danni sia da alluvione sia da tornado.

Per quel che riguarda lo specifico territorio di Savarna e le aree limitrofe, premesso che il tornado ha avuto una eco decisamente minore rispetto all’alluvione, la consigliera Rontini ha ricordato che la Regione ha individuato danni alle opere pubbliche per 4,5 milioni ma ancora non è stata definita la modulistica da utilizzare per le richieste di intervento. Per i danni subiti dai privati si possono chiedere, in prima battuta, fino a 5mila euro per quanto riguarda i danni all’abitazione principale (per interventi indispensabili ad assicurare la fruibilità dell’immobile) e fino a 20mila per le imprese (per interventi indispensabili all’esercizio dell’attività). Cittadini e aziende danneggiati dal fortunale di luglio che colpì la zona di Savarna (ma anche quelli della Bassa Romagna, www.labassaromagna.it) hanno tempo fino al 15 dicembre per chiedere al Comune di Ravenna i primi contributi stanziati a seguito del riconoscimento dello stato di emergenza nazionale. "La Regione – ha detto Manuela Rontini – ha deciso di destinare il monte offerte, circa 47 milioni, alla copertura parziale dei danni alle auto alluvionate recuperando altri 3 milioni dal proprio bilancio da destinare in gran parte al ripristino del potenziale produttivo delle imprese agricole". E in fatto di donazioni al comune di Ravenna è arrivato un tesoretto da 7,5 milioni (contro il milione e mezzo che è arrivato sia a Forlì che a Cesena).

Molto interesse tra il pubblico sul tema della regolarità urbanistica degli immobili che hanno sub’to danni. Di fatto tutto il mondo dei rimborsi ruota intorno a questo elemento e, ad esempio, chi chieda danni per i mobili ammalorati dall’acqua rischia il controllo a campione sulla regolarità urbanistica dell’immobile. "Una norma eccessiva", spiega De Pascale "ma c’è poco da fare perché è nella legge". Le stesse regole valgono per i danni subiti dal vento: il sindaco è chiaro: "Se chiedete contributi, la casa deve essere a posto e le eventuali difformità vanno sanate prima, pena il rischio di vedersi revocare il sostegno". "Ma state tranquilli – ha concluso - che non pianteremo più un pino. Nessun albero avrebbe resistito al tornado, ma i pini non vanno proprio bene".

Giorgio Costa