Tremila firme per far restare i frati a Faenza

Prosegue la raccolta che chiede ai conventuali di non lasciare la chiesa di San Francesco. Una fedele ha scritto una lettera anche al Papa

Tremila firme per far restare i frati a Faenza

Tremila firme per far restare i frati a Faenza

Un coro di voci si leva dalla chiesa di S.Francesco a Faenza, situata nell’omonima piazzetta adiacente a corso Garibaldi: "Portare via i frati conventuali da Faenza è come togliersi un braccio". A dirlo sono gli organizzatori della raccolta firme lanciata dopo Pasqua, raccolta che ha come obiettivo unitario la richiesta di revisione della decisione secondo la quale, nel settembre 2025, il convento sarà chiuso e i frati minori trasferiti a Padova. A quanto si apprende alla base di tale decisione ci sarebbe la crisi delle vocazioni alla quale tuttavia, per parte civile, si contrappone la vitalità del complesso francescano faentino. Presenti dal lontanissimo 1200, oggi la comunità conta quattro frati, ai quali non solo i fedeli ma anche i residenti del quartiere fanno riferimento. "Il convento ospita gli scout, le associazioni come l’Anspi, quattro classi di catechismo, i pellegrinaggi, e tutte le numerose attività parrocchiali – spiegano gli organizzatori della raccolta firme –. La chiesa è sempre aperta, e dal venerdì alla domenica sono centinaia i fedeli che partecipano alle messe. Insomma la presenza dei frati è un’istituzione, perchè i frati sono un punto di riferimento spirituale e il complesso di San Francesco è un punto di riferimento aggregativo per tutto il quartiere". Non a caso oltre ai singoli cittadini sono ben 25 gli esercizi commerciali che stanno promuovendo la raccolta firme, a cui di recente, si sono aggiunti anche i cinque rioni di Faenza nelle cui sedi in occasione delle settimane del Palio sarà possibile sottoscrivere l’appello.

Il fermento poi si è concretizzato anche durante le celebrazioni della Madonna delle Grazie, e di Santa Rita, a cui si sono aggiunte le iniziative dell’Anspi e dell’Unuci, che hanno organizzato una cena in programma venerdì sera, nonché quelle del Mei, che il 6 ottobre organizzerà un concerto nel parco di fronte alla chiesa a sostegno della parrocchia. L’evento musicale, sarà un remake del concerto che si tenne cinquant’anni fa proprio nel teatro di San Francesco. In ogni caso al di là delle iniziative, attraverso una nota il comitato spontaneo ha relazionato in merito all’incontro tenutosi ad aprile tra il consiglio pastorale della parrocchia e il Vicario diocesano "il quale ha affermato ha affermato che qualora il Convento dovesse chiudere, la parrocchia non verrà soppressa". "Ma per noi i frati sono la parrocchia – evidenziano dal comitato –. Quindi andremo avanti sperando che questa decisione venga rivista". Una signora del gruppo di fedeli inoltre, lo scorso febbraio, ha deciso di affidare ad una missiva il proprio dispiacere per la chiusura del Convento, chiedendo un intervento nientedimeno che a Papa Francesco. Lo scorso 8 maggio, alla signora è giunta poi risposta dalla Segreteria di Stato vaticana contenente la benedizione apostolica del Pontefice. Fermo restando che dovrà essere l’autorità ecclesiastica competente a doversi esprimersi e a fornire le adeguate risposte.

Damiano Ventura