"Tributi e imposte? Non escludo un aumento"

Il sindaco de Pascale e i conti da far quadrare: "I costi dell’energia elettrica potrebbero passare da 10 a 20 milioni di euro in due anni"

"Tributi e imposte? Non escludo un aumento"

"Tributi e imposte? Non escludo un aumento"

"Nel 2022 i costi per l’energia elettrica sono passati da 10 a 16 milioni di euro, quindi 6 milioni in più. Nel 2023 ci sono buone probabilità di un aumento dei costi che ci porti a una spesa di 20 milioni di euro, quindi 10 in più rispetto allo scorso anno. E’ inevitabile che ciò comporti problemi" commenta il sindaco Michele de Pascale. Ieri mattina al Teatro Socjale di Piangipane, il Partito Democratico ha parlato del futuro del territorio, chiudendo la mattinata di lavori con il confronto tra il sindaco Michele de Pascale e il professor Giulio Napolitano, docente universitario di diritto amministrativo.

In questa sede de Pascale ha affrontato il tema-bilancio che si chiuderà a marzo. "Sul fronte del contenimento della spesa energetica stiamo investendo nell’illuminazione pubblica a led, nel risparmio energetico, abbiamo abbassato le temperature nelle sedi comunali, e speriamo di non dover arrivare a scelte dolorose come quella sperimentata nel dicembre scorso con lo spegnimento notturno. Ma nel 2023 vengono a sommarsi una serie di maggiori costi incrementati. A quello dell’energia dobbiamo aggiungere quello derivante dagli aumenti previsti dal nuovo contratto dei dipendenti pubblici, rivalutato dell’1,5%. Per carità, un provvedimento necessario, ma dal Governo i trasferimenti sono ormai briciole" aggiunge il primo cittadino.

"Nel 2022 e nel 2023 vengono scaricati sui bilanci comunali spese enormi non preventivate", precisa l’amministratore. Il sindaco de Pascale rassicura che il taglio della spesa non andrà sotto una certa soglia soprattutto se si parla di servizi sociali, viabilità, servizi 0-6 anni, cultura: "Noi non siamo un Comune allo sfascio, ma il problema è serio e il Governo fa finta di non vedere". Si aspetta, dunque, un intervento dalla politica romana.

Resta la fiscalità, cioè l’eventuale aumento di tributi e imposte locali. Come si comporterà in questo caso l’amministrazione ravennate? "Margini nella fiscalità ne esistono – argomenta – . Negli ultimi 5 o 6 anni siamo riusciti a non intervenire, ma questa volta non escludo di dovervi ricorrere. Stiamo reperendo risorse, ma non vogliamo nemmeno frenare investimenti come le quote a noi spettanti sui progetti finanziati in parte dal Pnrr" commenta de Pascale.

"Se devo pensare al 2023 – prosegue il sindaco nel suo ragionamento sulla situazione economica complessiva e sui suoi possibili sviluppi – ricordo che Ravenna ha alcune dinamiche, dal punto di vista economico, che non saranno inficiate : porto, chimica, crociere, turismo nella città d’arte e sui lidi. Mi preoccupa l’aumento del costo della vita".

Ravenna, termina il primo cittadino, "ha avuto uno degli incrementi più alti a livello nazionale e questo preoccupa perché a farne le spese è la popolazione con i redditi più bassi. Dobbiamo essere pronti ad aiutare chi andrà in difficoltà per via di questa dinamica". Far quadrare i conti, in buona sostanza, non sarà semplice.

lo. tazz.