Tronchi e rami nell’alveo del Santerno

Molte segnalazioni dopo il tornado del 22 luglio. Con la stagione autunnale aumentano i rischi per il territorio

Tronchi e rami nell’alveo del Santerno

Tronchi e rami nell’alveo del Santerno

Con l’avvicinarsi della stagione autunnale si moltiplicano le segnalazionI relative alla presenza, nell’alveo del fiume Santerno e in particolare lungo il tratto di qualche chilometro compreso tra il ponte di Passogatto di Lugo e Villa Pianta (località che in parte ricade nel territorio comunale di Alfonsine e in parte in quello lughese), di un numero assai elevato tra tronchi e rami spezzati a causa del tornado dello scorso 22 luglio.

Evento che flagellò una striscia di territorio, della larghezza di poco più di un chilometro, compresa più o meno tra Voltana e Savarna, passando per Chiesanuova, Taglio Corelli e parte di Alfonsine (in particolare le vie Raspona e Passetto), con raffiche di vento tra i 170 e i 280 chilometri orari, con ‘punte’ addirittura prossime ai 300.

Sia pure con velocità stimate intorno ai 150 chilometri orari, anche in altre località come Giovecca, Frascata, Lavezzola nonché le stesse Passogatto e Villa Pianta, la furia del vento, oltre a sradicare centinaia di alberi, spezzò decine e decine di tronchi di pioppi bianchi, di salici e di acacie cresciute a dismisura proprio nel citato tratto del Santerno.

Sono giunte in redazione diverse segnalazioni legate alla pericolosità di questi tronchi. "Il timore – osservano in tanti anche attraverso i social – è che, in caso intense precipitazioni sui nostri Appennini, scenario non certo infrequente durante i mesi autunnali, sarebbe sufficiente anche una ‘mezza’ ondata di piena per trascinare a valle tutti quelle cataste, con l’inevitabile conseguenza di un loro accumulo sia a ridosso dei piloni del vicino ponte lungo la linea ferroviaria Ferrara-Ravenna, sia di quelli del ponte stradale situato nella via Reale (SS16 Adriatica) nella vicina Villa Pianta.

I pericoli derivano proprio dalla formazione di dighe artificiali che finirebbero per rallentare il normale deflusso dell’acqua.

I giorni passano, ma tutti quei tronchi e quei rami spezzati, tantissimi dei quali anche tra la stessa Villa Pianta ed il punto in cui Santerno si immette nel Reno, giacciono ancora lì abbandonati a loro stessi. Questo è motivo di grande preoccupazione da parte dei residenti di quelle zone.

L’attuale stato di sicurezza dei corsi d’acqua presenti sul territorio comunale di Lugo è stato al centro di una recente interrogazione presentata dal Gruppo consiliare ‘Per la Buona Politica’ al sindaco Davide Ranalli e alla Giunta. "Tutta l’asta del Santerno – osserva Silvano Verlicchi, consigliere comunale ‘Per la Buona Politica’ – è una foresta. Seppur non legata in questo caso al recente tornado, una fitta vegetazione si riscontra anche in diversi tratti del Santerno tra Villa San Martino e Passogatto, destando tra la popolazione comprensibile apprensione. Bisogna indurre l’Agenzia Regionale che sovrintende alla gestione dei fiumi ad intervenire prima che sia troppo tardi".

Luigi Scardovi