Tutte le anomalie del bando regionale sui veicoli alluvionati

Il bando regionale sui veicoli alluvionati presenta disuguaglianze Pirandelliane: chi ha riacquistato spendendo poco riceve più di chi ha avuto rimborso assicurativo. La distribuzione dei contributi non rispecchia principi di solidarietà equi, generando malcontento e disincentivando l'adesione alle assicurazioni contro le calamità. La critica si estende anche alla mancanza di esenzioni per chi paga regolarmente le imposte.

Vi invio quando ho osservato e inoltrato in Regione. Scrivo per segnalare la stortura ’Pirandelliana’ del bando sui veicoli alluvionati:

- chi ha riacquistato un veicolo spendendo poche migliaia di euro (2000-3000 euro) ha avuto un ’contributo solidarietà’ di 5000 euro.

- chi ha avuto un rimborso assicurativa ha ottenuto un ’contributo solidarietà’ pari a 0 euro o alla differenza per arrivare alla cifra di 5000 euro.

Faccio notare un paio di cose:

- chi ha ottenuto il rimborso assicurativo se lo è pagato personalmente e nemmeno a cifre modeste con le varie quietanze.

- il ’contributo solidarietà’ dovrebbe essere erogato umanamente a tutti, naturalmente con principi di solidarietà equi, che tengano sicuramente conto delle varie situazioni e necessità, ma non rispecchia questo principio neppure elargire cifre superiori alla spesa effettuata per il riacquisto; ripeto, dovrebbe essere in maniera umana a tutti in proporzione, invece in questo modo Voi erogate nulla a chi già con i suoi soldi ha pagato un servizio aggiuntivo e regalate soldi non spesi a centinaia di altri.

Si parla tanto di incentivare la stesura assicurativa per le calamità, ma la scelta porta le persone a non farlo più, perché Voi stessi (della Regione, ndr) riportate che le stesure assicurative hanno costi proibitivi; questo genera alla popolazione una sorta di giochetto di furbetti del quartiere e ’rabbazieri’ vari.

- coloro che hanno con sacrificio pagato delle assicurazioni private tutti i mesi, quando ricevono lo stipendio, pagano l’Irpef e tutto il resto per la scuola, la sanità e le possibili calamità (così voi con entrambe le mani prendete sempre e non date mai, né con la destra né la sinistra) (non ci sono state esenzioni a questi ’fortunati soggetti assicurati personalmente’ delle loro imposte)

- i principi di sussidiarietà che sono previsti per gli importi delle tasse sui patrimoni personali e che permettono anche di ’affrontare e farsi carico’ delle spese anche per chi ha meno ’fortuna sociale’ dovrebbero essere bivalenti anche quando si parla di distribuzione. L’esclusione a prescindere non si basa sullo stesso principio.

Sofia Pierguidi