Tutti hanno a cuore il turismo romagnolo

Tutti hanno a cuore il turismo romagnolo

Tutti hanno a cuore il turismo romagnolo

Può essere che i media abbiano fatto credere che tutta la Romagna fosse stata indistintamente colpita dall’alluvione. Non è andata così: anche all’interno della stessa città, Faenza ad esempio, a distanza di poche decine di metri si sono verificate situazioni diametralmente opposte. Allo stesso tempo l’intera Romagna è stata coinvolta perché chi non era stato direttamente danneggiato ha avuto parenti, amici, colleghi di lavoro che invece lo erano. Questo ha comportato un coinvolgimento totale o quasi della popolazione. È vero che a una persona che viene da fuori può capitare di mettere nello stesso calderone Conselice, Lugo, Fornace Zarattini o Ravenna centro. Col passare dei giorni però si è fatta sempre più chiarezza sulle condizioni delle diverse aree. Tutti hanno a cuore il turismo romagnolo, quello balneare, d’arte, enogastronomico, anche perché, come lei scrive, non c’è bisogno di aggiungere una nuova emergenza a quella già in atto. Le informazioni vanno date correttamente, nel bene e nel male, e se il mare ci metterà un po’ a tornare in forma a causa di tutto quello che i fiumi hanno trascinato a valle, non si può far finta di niente. Bisogna essere onesti e spiegare, piuttosto, a chi non ha potuto dare una mano concreta agli alluvionati finora, che c’è anche un altro sistema, e cioè prenotare una settimana o un week end di vacanza in Riviera a prescindere da quelli che erano in piani delle ferie estive e soprattutto dalle condizioni del mare.