Umiliata e presa a calci. Il compagno allontanato da casa col braccialetto anti-stalker

Disposto il divieto di avvicinare la vittima a un 44enne, dopo l’ultima aggressione la donna è finita all’ospedale e ha detto no alla richiesta di lui di un incontro chiarificatore.

Umiliata e presa a calci. Il compagno allontanato da casa col braccialetto anti-stalker

Umiliata e presa a calci. Il compagno allontanato da casa col braccialetto anti-stalker

Accusato di maltrattamenti, nonché lesioni e violenza privata ai danni della convivente, è stato allontanato dalla casa familiare con la disposizione del divieto di avvicinare a meno di 500 metri la persona offesa e i luoghi dalla stessa frequentati. Prescrizioni che saranno verificate dai carabinieri attraverso il braccialetto elettronico a distanza, cosiddetto anti-stalker, applicato sia all’indagato che alla vittima e che in caso di violazione del perimetro definito comincia a suonare. Lo ha disposto il Gip di Ferrara, dove all’indagato, un 44enne ravennate, è stato notificato il decreto di allontanamento, che ha poi trasmesso gli atti per competenza territoriale al tribunale di Ravenna. Nell’area lughese sono avvenuti i fatti contestati all’uomo, difeso dall’avvocato Massimo Martini, denunciato a inizio mese dalla convivente dopo l’ennesima aggressione fisica che l’aveva fatta finire all’ospedale di Lugo, dove le sono stati riscontrati un ematoma e graffi al braccio destro, per una prognosi di tre settimane. I due avevano una relazione di convivenza dal 2019 e, in base al racconto della donna, quando lui consumava alcol, spesso finiva per diventare violento.

La sera del 4, in particolare, tornato dal lavoro avrebbe iniziato a insultarla per poi spingerla contro il frigorifero, facendole sbattere la schiena. Il compagno l’aveva poi raggiunta in cortile, presa a calci e trattenuta per i capelli, fino a quando lei era riuscita a trovare rifugio da un vicino. All’indomani, in ospedale, la donna ha parlato di altri precedenti episodi violenti, che non aveva mai riferito per timore di perdere la propria figlia minorenne, spesso testimone dei comportamenti aggressivi del compagno della madre. Quest’ultima, più di un anno fa, era già stata insultata e picchiata senza motivo in un ristorante. Dopo l’ultima aggressione l’uomo, prima di lasciare la casa, le aveva chiesto un incontro chiarificatore, col pretesto di prendere il gatto, ma lei non aveva acconsentito, non facendolo entrare. Il pericolo di reiterazione dei reati, tali da mettere a repentaglio l’incolumità fisica della compagna, ha indotto il Gip ad accogliere la misura cautelare chiesta dal Pm di Ravenna, rilevando come la donna – offesa, umiliata e percossa con frequenza – avesse difficoltà a sottrarsi alle condotte prevaricatrici del 44enne.

Lorenzo Priviato