Un convegno su Gigiolé

Il convegno a Brisighella domani alle 10 si concentrerà sull'epopea dei fratelli Raccagni e del ristorante Gigiolé, moderato da esperti del settore e con la partecipazione di chef e sommelier di fama. Saranno esaminate le innovazioni introdotte dai fratelli nel campo dell'enogastronomia, che hanno lasciato un segno indelebile nella ristorazione italiana.

Si parlerà di Nerio e Tarcisio Raccagni e dell’epopea del ristorante Gigiolé al convegno in programma domani alle 10 al complesso dell’Osservanza a Brisighella. La giornata di studi, a cura della delegazione di Faenza dell’Accademia Italiana di Cucina, moderata dall’enologo e gastronomo Giorgio Melandri, vedrà confrontarsi, in una tavola rotonda, la famiglia Raccagni, il sommelier Andrea Spada, l’enogastronomo Gian Matteo Baldi e il giornalista Beppe Sangiorgi. Introduzioni e conclusioni saranno a cura dello storico dell’Università di Bologna Massimo Montanari, mentre sono in programma videointerventi anche da parte degli chef Bruno Barbieri, Vincenzo Cammerucci, Federico Graziani e Igles Corelli, oltre che del sommelier Federico Graziani. Al centro del convegno le innovazioni portate dai fratelli Raccagni quando erano al timone del ristorante e albergo Gigiolé, oggi parte di un sentire comune forse dato per scontato dai contemporanei, ma allora tutt’altro che scolpito nella roccia: "La coppia di fratelli – scrive Leonardo Colafiglio, per l’Accademia italiana della cucina, nella presentazione del convegno – si colloca alle origini dell’universo enogastronomico che oggi vediamo incessantemente rappresentato. Precurosi della modernità, con loro è nata l’idea di benessere a 360 gradi". Molti i semi che i fratelli Raccagni hanno seminato: "L’Olio brisighello, nobilitato come ‘cru’, il carciofo Moretto, la cultura del vino e l’attenzione al suo abbinamento al cibo, I fratelli Raccagni hanno rivoluzionato e lasciato un segno indelebile nella ristorazione italiana".

Filippo Donati