Un intero territorio in ginocchio "Tante prove ma andiamo avanti"

La sindaca di Bagnacavallo e presidente dell’Unione, Eleonora Proni, fa il punto della situazione

Un intero territorio in ginocchio  "Tante prove ma andiamo avanti"

Un intero territorio in ginocchio "Tante prove ma andiamo avanti"

Due alluvioni nel giro di pochi giorni. La prima, a inizio mese, limitata ad alcune zone tra cui Bagnacavallo. La seconda, la scorsa settimana, allargata a una porzione molto più estesa, oltre i confini dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna dove persistono ancora zone allagate. Eleonora Proni, sindaca di Bagnacavallo e presidente dell’Unione, sta vivendo le tensioni legate a entrambe.

Sindaca Proni, com’è la situazione a Bagnacavallo?

"Nel territorio del comune esistono ancora quelle che tecnicamente vengono definite “cassette di acqua”, zone con pendenze diverse nelle quali ancora c’è acqua. È il caso della frazione di Villanova dove, fino a due giorni fa, la situazione era ancora complessa. Ora l’acqua si sta asciugando. I mezzi del Consorzio di Bonifica, insieme al nostro Ufficio tecnico, sono al lavoro per togliere il fango e riprofilare di nuovo le sponde dei fossi. La seconda alluvione è stata per noi una sorta di dejà vu, più intensa e più veloce. Ora dobbiamo occuparci delle persone. È comprensibile la rabbia che emerge dai commenti che compaiono sui social. Per la seconda volta si è allagata la zona industriale di Bagnacavallo, una nuova sofferenza per la filiera economica formata anche da piccole realtà artigianali".

La seconda alluvione ha interessato anche il territorio esteso dell’Unione. Qual è il quadro attuale?

"La criticità più pesante è a Conselice dove l’acqua ristagna e il caldo degli ultimi giorni la sta rendendo malsana. Per questo è stata attivata l’Ausl. Non esiste al momento un pericolo imminente ma occorre comunque fare attenzione affinché anche gli animali evitino di berla. Per questi motivi il grosso dell’attività di supporto si è spostato a Conselice".

Da giorni, la città di Conselice è in preda all’acqua e tante persone ancora sono costrette a vivere lontano dalle loro case. Davvero non era possibile intervenire in modo diverso e più veloce?

"Credo sia stato fatto tutto il possibile. L’attenzione del Ccs si è concentrata su quella zona e tanti sono stati gli incontri dedicati per cercare di trovare soluzioni in grado di risolvere la situazione".

Quale monito insegna questa seconda alluvione?

"Se il primo evento era fuori portata, il secondo è stato decisamente straordinario e non immaginabile. Siamo davvero di fronte a un cambiamento climatico importante di cui la nuova programmazione dovrà tenere conto. Con alcuni aspetti dovremo convivere. Del resto queste sono terre che un tempo si trovavano sott’acqua".

Il bilancio della nuova ondata restituisce anche il peso di vittime. Come ha vissuto questo periodo da amministratore e a livello personale?

"Capisco i colleghi che stanno passando dei momenti davvero pesanti. Come amministratore credo che la somma di tutti gli eventi sia stata davvero più grande di noi. Per fronteggiare la situazione ci siamo adoperati nel modo più attento e disponibile insieme ai dipendenti comunali, continuamente in servizio, ai tanti volontari e alle associazioni intervenute. Col senno di poi si potrà forse dire che si poteva fare di più e meglio. Ora ad esempio, i mezzi sono pochi rispetto alle dimensioni dell’emergenza e quindi gli interventi più lenti. A livello personale credo che la vita ci stia sottoponendo a tante prove che rendono la strada in salita. Prima il Covid, poi la guerra, poi il caro bollette e ora questa. Avverto la fatica ma anche l’energia che i tanti volontari infondono".

Monia Savioli